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Whoopi Goldberg e il video ironico su TikTok: “Cerotti neri per i neri? Wow!”

La star americana riapre così il dibattito sull'inclusione degli afroamericani che passa anche attraverso un oggetto in uso da oltre un secolo

Pubblicato:05-07-2023 16:06
Ultimo aggiornamento:06-07-2023 11:24

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ROMA – “Che diavolo è questo? E’ un cerotto nero, per le persone nere! Forse non sapevano chi c’era qui… Ho così tanta paura di usarlo perché non so se ne troverò altri! Grazie! Grazie per i cerotti neri”. Tra il sorpreso e il sorridente, la star americana del cinema Whoopi Goldberg dal suo camerino mostra con soddisfazione e ironia un cerotto scuro, e in un video di pochi secondi pubblicato su TikTok richiama l’attenzione sull’inclusione degli afroamericani.

ANCHE I CEROTTI “COLOR CARNE” NELLA BATTAGLIA PER I DIRITTI CIVILI

I cerotti sono tra gli oggetti di uso quotidiano più comuni e poco costosi ma portano con sé la matrice di chi li ha creati oltre cento anni fa: Earle Dickson, un impiegato di 29 anni della società americana Johnson and Johnson, che nel 1921 nel New Jersey ebbe l’intuizione di sviluppare una benda adesiva che facilitasse il processo di cicatrizzazione e al contempo permettesse di mimetizzare piccole ferite.
Negli Stati Uniti della segregazione razziale, però, il piccolo bendaggio non poteva che essere di un rosa pallido, per adattarsi meglio alla pelle dei bianchi. Anche in seguito, quando arrivarono leggi a garantire l’uguaglianza, i cerotti rimasero “color carne”. Ma di quale colore? “Il bianco è il color carne dei cerotti” recitava la vignetta satirica del 1969 di Preston Wilcox, un artista e attivista afroamericano del movimento per i diritti civili dei neri che raffigurò un membro del “Black Panther” su cui spiccava un cerotto bianco sulla fronte, gli occhi rivolti al cielo.


GLI “EBON-AIDE” NEL 1998

Mentre negli anni Ottanta le aziende di cosmetica concepivano il make-up specifico per le donne afroamericane, bisognò aspettare il 1998 affinché l’imprenditore di New York Michael Panayiotis lanciasse l’idea di produrre “cerotti disegnati esclusivamente per persone di colore”. Nei negozi giunse quindi il cerotto “Ebon-Aide” in ben quattro tonalità cromatiche: “liquirizia nera”, “marrone caffè”, “cannella” e “beige miele”. Come ricostruisce la testata The Atlantic, nel 2002 però l’azienda dovette chiudere i battenti perché non riescì a fare concorrenza alle grandi produzioni.

Solo intorno al 2020 l’idea è tornata ad affacciarsi sul mercato, e nel 2021 è stata proprio la Johnson and Johnson a riprovarci con la linea “OurTone”, promettendo anche di donare i nuovi cerotti al movimento Black Lives Matter, tornato protagonista del dibattito pubblico dopo l’uccisione di George Floyd nel maggio dell’anno precedente.

La multinazionale si smarcò così dalle critiche di scarsa attenzione per le comunità afroamericane sostenendo che già negli anni Cinquanta aveva proposto il prodotto, senza guadagnare l’attenzione dei consumatori, e che era fallita anche la linea “Perfect Blend” nel 2005 che offriva tre toni diversi.

IL CINEMA (E I VIDEO) COME STRUMENTO DI CAMBIAMENTO

Ora Whoopi Goldberg, 67 anni, vincitrice di un Golden Globe per ‘Il colore viola’ nel 1985, attrice da sempre impegnata per i diritti dei neri e delle donne, riporta così all’attenzione il tema dell’inclusività e della parità attraverso il linguaggio che conosce meglio: il video. Perché, come disse in una intervista, “molte cose sono cambiate perché il cinema permette un modo diverso di guardare il mondo. Sono convinta che non possa esserci cambiamento finché non mostriamo tanto le cose brutte, che vanno superate, quanto quelle buone, che invece sono da incoraggiare”.

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