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A Firenze scontro Montanari-Comune sul murale: “Lo censurano, meglio cancellarlo”, “Non è vero”

L'opera di Nemo's è pensata per nuovi locali per le residenze d'artista del Museo del Novecento di proprietà del Comune

Pubblicato:05-03-2024 08:21
Ultimo aggiornamento:05-03-2024 08:21
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murales firenze
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FIRENZE – Il murale di Nemo’s “è troppo vero per essere visto”. Tra Tomaso Montanari e il Comune di Firenze monta una nuova polemica. L’ispiratore dell’associazione 11 Agosto apre il caso dalle colonne del Fatto Quotidiano, partendo dall’inizio, dallo scorso novembre, quando a “Nemo’s è stato contattato dall’architetto responsabile del progetto di ristrutturazione dei nuovi locali per le residenze d’artista del Museo del Novecento di proprietà del Comune”. All’artista è stato chiesto “di realizzare un murale che raccontasse Firenze, parlando della situazione sociale e culturale contemporanea”. E Nemo’s “nella sacra autonomia” artistica “ha preso spunto, sono parole sue, dalla ‘situazione immobiliare e speculativa degli affitti'”. E, secondo il giudizio dello storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena, l’opera gli è riuscita: “Davvero sarebbe impossibile rappresentare meglio di così l’abisso in cui è precipitata Firenze nei quindici anni filati in cui Nardella è stato prima vicesindaco di Renzi, e poi si è messo in proprio”. Tradotto, “un autentico capolavoro”, scrive rilanciando la storia sulle pagine social dell’associazione che ambisce a costruire un’alternativa politica, a sinistra del Pd, per le comunali del 9 giugno. “Ma ecco che il grande mecenate, il novello Lorenzo il Magnifico, si adonta. O forse qualche servo sciocco, più sindachista del sindaco, teme che lo faccia. Fatto sta che l’artista si vede chiedere di cancellare, o almeno modificare in parte il disegno, perché risulterebbe offensivo per l’amministrazione comunale, e in primo luogo per il sindaco di persona personalmente”. Così, “siccome Nemo’s ovviamente respinge la censura, gli si fa sapere che il disegno verrà cancellato prima della inaugurazione dei nuovi spazi“.

La versione di Montanari, tuttavia, è smentita dal Comune. E’ la vicesindaca e assessora alla Cultura, Alessia Bettini, a rispedire al mittente l’accusa. Su Nemo’s “non c’è mai stata da parte di questa giunta alcuna volontà di censura nei confronti dell’artista e della sua opera, che infatti rimarrà al proprio posto e sarà inaugurata contestualmente alle residenze. Mi dispiace constatare ancora una volta come Montanari non perda occasione per inutili strumentalizzazioni, tanto più rispetto a un tema, come quello della street art, sul quale questa amministrazione ha fatto tantissimo”. Per Montanari, interviene anche Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, “che ci ha abituato alla sua figura di tribuno del popolo, in televisione e nelle piazze, è più strategico strumentalizzare una committenza intelligente alzando come suo solito la voce con tutta la retorica di cui è capace. Ho incontrato Nemo’s, l’artista invitato a realizzare un intervento all’ingresso delle residenze, e mi sono complimentato con lui. La censura non è di casa al Museo Novecento, tantomeno in via Palazzuolo. I fatti poi dimostrano che l’amministrazione è dalla parte degli artisti, anche street artists“.


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