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ROMA – Sono stati rinviati a giudizio i quattro agenti dei Servizi segreti egiziani nell’ambito del procedimento per la morte del ricercatore italiano Giulio Regeni, torturato e ucciso in Egitto nel 2016.
La decisione è arrivata oggi, al termine dell’udienza preliminare. La Presidenza del Consiglio dei ministri è stata ammessa come parte civile. “L’assenza degli imputati non ridurrà il processo a un simulacro. Poter ricostruire pubblicamente in un dibattimento penale i fatti e le singole responsabilità corrisponde a un obbligo costituzionale e sovranazionale. Un obbligo che la Procura di Roma con orgoglio ha sin dall’inizio delle indagini cercato di adempiere con piena convinzione“, ha commentato il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, stando a quanto riporta Rainews.
I retai contestati (non per tutti gli stessi) sono concorso in lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato.
La data per la prima udienza del processo è fissata al 20 febbraio 2024. “Giulio è stato rapito, torturato e volontariamente ucciso- ha scritto la sorella, Irene, su X-. Verità e giustizia devono prevalere“.
20.02.2024
— Irene Regeni (@IreneBenzop) December 4, 2023
We finally have the date for the start of the trial. Giulio was kidnapped, tortured and intentionally killed. Truth and justice must prevail. #veritapergiulioregeni#giustiziapergiulioregeni#ImissyouBro 💛💛💛 pic.twitter.com/8QAfk5sxwM
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