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Il Fai torna a svelare le bellezze d’Italia con le ‘Giornate d’Autunno’

Il 15 e 16 ottobre aperture straordinarie di 700 luoghi inaccessibili o poco valorizzati in 350 città del Paese

Pubblicato:04-10-2022 15:59
Ultimo aggiornamento:04-10-2022 16:07

Santo Spirito in Sassia
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ROMA – Scoprire leggende, storie e interni di castelli, ville, case e palazzi privati, conoscere architettura, arte e aneddoti di chiese, alberghi, scuole, università e carceri, ma anche entrare nel verde e nelle culture di paesaggi, parchi e borghi: succede sabato 15 e domenica 16 ottobre con le ‘Giornate FAI d’Autunno’. 

700 luoghi inaccessibili o poco valorizzati in 350 città d’Italia aprono porte e cancelli per il grande evento autunnale di piazza che il FAI dedica al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture attivi da nord a sud della Penisola. 

“Nella lunghissima storia delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno – racconta in conferenza stampa il Presidente FAI, Marco Magnifico – sono stati aperti 14.500 monumenti e fra questi ci sono sempre state delle stranezze: quest’anno le vogliamo mettere in rilievo perché sono l’indispensabile allargamento del patrimonio culturale italiano. Apriamo per esempio il più grande ospedale veterinario d’Europa che è a Teramo dove si curano per dire anche gli elefanti. Apriamo i porti, nessuno ha mai pensato al porto come patrimonio culturale, ma i porti di Livorno, di Ancona, di Grosseto, di La Spezia sono luoghi da cui l’Italia è partita per andare nel Mediterraneo e dove la cultura del Mediterraneo è arrivata in Italia, sono luoghi di scambio fondamentali. Apriamo poi le università, le scuole e i centri di ricerca, come quello meraviglioso di Matera. Insomma il patrimonio culturale italiano si deve allargare là dove esiste e si concentra la sapienza del Paese. Un’apertura che mi sta molto a cuore è il centro di recupero di tossicodipendenti di San Patrignano, il più grande d’Europa: i suoi laboratori di carta, tessili e mobili sono una delle avanguardie dell’artigianato italiano. San Patrignano è un monumento sociale per la cultura del nostro Paese”. 


Laboratorio artigiano a San Patrignano
Lavorazione per le borse Hubanera a San Patrignano.

Palazzi, ville, chiese, castelli, aree archeologiche, musei, siti militari, esempi di archeologia industriale, luoghi dell’istruzione e centri di ricerca, saranno mostrati attraverso lo sguardo appassionato e originale dei giovani del FAI. Non mancheranno itinerari nei borghi, percorsi naturalistici e visite a luoghi “verdi” quali parchi, giardini storici e orti botanici, anche in ambito urbano, nel solco del crescente impegno della Fondazione per la diffusione di una maggiore cultura della natura.

Durante la presentazione delle ‘Giornate FAI d’Autunno’, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, è intervento anche il sindaco Roberto Gualtieri: “Siamo molto contenti di essere parte di questa straordinaria apertura di monumenti e non solo. Condivido profondamente questo allargamento del concetto di patrimonio raccontato dal Presidente Magnifico. In città verranno aperte le Corsie Sistine del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, il più antico ospedale d’Italia e poi la sede Rai di via Asiago che susciterà la curiosità di un pubblico diverso e ancora la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Il lavoro del FAI anche nel coinvolgimento dei giovani è davvero importante, stiamo parlando di un pezzo di società civile che concorre a politiche pubbliche. Roma nel rinnovarsi, nel crescere e nel progredire deve sempre tenere conto di questo elemento della fruibilità e della sostenibilità. Il nostro patrimonio diventa gestibile anche grazie all’operato della cittadinanza attiva. Sono certo che queste giornate avranno uno straordinario successo”. 

Tra i tesori nascosti tutti italiani, ecco che il FAI svela ad esempio le bellezze di Bivongi, cittadina nella Vallata dello Stilaro, alle pendici del Monte Consolino in Calabria. Nel percorso sono previste le visite al Santuario di Mamma Nostra, chiesa del XVII secolo in stile barocco, e alla Centrale Idroelettrica, la prima edificata in Meridione, azionata nel 1914: un gioiello della tecnologia, incastonato nel verde tra ontani, faggi, elci e abeti. Ancora si andrà alla scoperta di alcuni ambienti normalmente non fruibili come l’appuntamento al Mulino Do Furnu, straordinaria testimonianza del passato industriale della vallata dello Stilaro: l’antico forno per l’argento fu trasformato in ferriera per produrre granate per l’esercito reale e, fino al secolo XVII, appartenne alla famiglia Fieramosca. Infine da non perdere è il monastero arabo-bizantino-normanno di San Giovanni Therestìs (Mietitore) del secolo XI, dove ha vissuto il monaco Giovanni imitando la vita eremitica dei santi Nicola e Ambrogio e che ora accoglie una comunità appartenente alla Diocesi Romena Ortodossa d’Italia. In Veneto invece aprirà eccezionalmente il vigneto più antico di Venezia, custodito in uno dei chiostri del Complesso di San Francesco della Vigna, ai margini nord-orientali della città. Un luogo di bellezza, meditazione e silenzio, che si raggiunge varcando la porta della Clausura, di solito accessibile solo a chi lo cura. 

Complesso-di-San-Francesco
Il Complesso di San Francesco della Vigna

Tra le aperture in Lombardia, in una pianura delimitata dai fiumi Adda e Brembo, sulla punta di una penisola denominata ‘Isola Bergamasca’, da visitare è il Villaggio operaio Crespi d’Adda. Riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1995 come: “Esempio eccezionale delle scelte di industriali illuminati che andavano incontro alle esigenze dei lavoratori”, nonché per l’integrità della sua struttura. Realizzato nel 1878 intorno al Cotonificio voluto da Cristoforo e Silvio Crespi, industriali di Busto Arsizio, si trattava di un villaggio industriale progettato su modello di quelli europei, una ‘città del lavoro ideale e moderna’ con tutti i servizi a disposizione degli operai e delle loro famiglie: la chiesa, una scuola, un ospedale, un circolo ricreativo, un teatro, dei bagni pubblici, una piscina, alcuni negozi, campi sportivi e un parco. In Sardegna invece, a Sassari, tra i luoghi da visitare c’è l’ex carcere di San Sebastiano.

I tantissimi luoghi da visitare sono sul sito www.fondoambiente.it.

Le ‘Giornate FAI d’Autunno’ si inseriscono nell’ambito della campagna di raccolta fondi ‘Ricordiamoci di salvare l’Italia’ che il FAI organizza nel mese di ottobre. 

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