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Centro Sperimentale di Cinematografia: Donzelli, Capotondi e Ponti si dimettono. D’Elia (Pd): “Colpo di mano di Meloni”

Nelle scorse settimane gli studenti si erano mobilitati contro contro l’emendamento al Decreto Giubileo che porterebbe alla "lottizzazione" dell'Istituto

Pubblicato:04-08-2023 12:53
Ultimo aggiornamento:04-08-2023 18:07
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ROMA –  La presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Marta Donzelli, e le consigliere di amministrazione, Cristiana Capotondi e Guendalina Ponti, si sono dimesse. La decisione è stata annunciata attraverso un comunicato, in attesa della firma del Presidente della Repubblica e della successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Nelle scorse settimane gli studenti del Csc si erano mobilitati contro l’emendamento della Lega al decreto Giubileo che modifica la governance dell’Istituto, sostenuti tra gli altri anche dal regista Nanni Moretti. “La violenza e la rozzezza con cui il governo ha fatto fuori la dirigenza del Centro Sperimentale di Cinematografia. Del resto, questa è la destra italiana, questo il suo ceto politico e giornalistico”, scriveva una settimana fa il regista sul suo profilo Instagram.

L’emendamento prevede la soppressione della figura del direttore generale e di porre il Comitato Scientifico alle dirette dipendenze dei ministeri della Cultura, dell’Istruzione e del Mef che avrebbero diritto di nomina dei sei componenti.


D’ELIA (PD): RINGRAZIAMO DIMISSIONARIE, NO A COLPO DI MANO MELONI

Per la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura, “le dimissioni di Marta Donzelli e delle consigliere di amministrazione Cristiana Capotondi e Guendalina Ponti, che ringrazio per il lavoro fatto, sanciscono l’avvenuto colpo di mano del governo Meloni sul Centro Sperimentale di Cinematografia. Ancora ieri in Senato abbiamo denunciato quanto deciso dalla maggioranza e infilato impropriamente nel decreto Pubblica amministrazione, su cui è stata messa la questione di fiducia. Questa destra non ha rispetto per la libertà della cultura, interpreta il governo come comando. Noi siamo con le studentesse e gli studenti, con gli autori e gli artisti che difendono l’autonomia del Centro sperimentale, chiediamo ancora con forza al ministro di cambiare rotta. L’autonomia della cultura è un patrimonio del Paese”.

LA NOTA CHE UFFICIALIZZA LE DIMISSIONI

“Ci riferiamo al decreto legge n. 75/2023 convertito in legge in data 3 agosto 2023, in attesa di firma da parte della Presidenza della Repubblica e di successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tale disposizione introduce significative modifiche all’assetto degli Organi della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (Consiglio di Amministrazione e Comitato Scientifico) stabilendo che, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, si provveda alla sostituzione degli attuali Organi con un nuovo Consiglio di Amministrazione ed un nuovo Comitato Scientifico. Preso atto di quanto sopra abbiamo formalizzato le nostre immediate dimissioni, rimettendo il mandato propostoci dall’allora ministro della Cultura e poi ratificato ad ampia maggioranza dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato nel marzo del 2021; tale mandato era stato da noi accettato con lo spirito di mettere a disposizione le nostre professionalità, le nostre diverse esperienze e competenze, nella consapevolezza, sempre condivisa, di essere chiamati a operare nell’interesse pubblico”. Così in una nota la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

“Al nostro fianco nel CdA, fino alla sua prematura e drammatica scomparsa lo scorso 19 luglio, Andrea Purgatori è stato un insostituibile compagno di viaggio, nell’affrontare una sfida nuova e particolarmente complessa, a favore di una delle più importanti e antiche istituzioni culturali del nostro Paese, una Fondazione i cui due settori fondamentali sono la Scuola Nazionale di Cinema, dedicata all’alta formazione nel campo del cinema e dell’audiovisivo, e la Cineteca Nazionale. La necessità di dover far fronte a una stagione unica, legata tra l’altro all’investimento dei fondi PNRR di cui la Fondazione è assegnataria, ci ha spinto a ricercare con responsabilità quelle che ad avviso del Consiglio (di concerto con il Collegio dei Revisori e la Direzione generale) erano le migliori soluzioni- prosegue la nota- per cogliere a pieno un’opportunità irripetibile”.

“Proprio con riferimento ai fondi PNRR in data 26 gennaio 2023 la Fondazione ha sottoscritto con il ministero della Cultura una convenzione, a valle di uno specifico decreto dell’attuale ministro della Cultura; successivamente l’operazione è stata approvata dalla Corte dei Conti. La nostra attività- si legge nel comunicato- è stata pianificata con l’obiettivo di completare, laddove possibile, o portare al massimo grado di avanzamento entro il termine di scadenza del nostro mandato, fissato per il marzo del 2025, le previste progettualità che, ove pienamente realizzate, permetteranno di confrontarsi con le grandi scuole e cineteche internazionali all’insegna della modernità e dell’efficienza. Il 31 luglio 2023 è stato convocato l’ultimo Consiglio di Amministrazione, che ha deliberato le materie urgenti. Nel rimettere il nostro mandato abbiamo consegnato al Ministero della Cultura una dettagliata relazione identificando le principali questioni aperte. Desideriamo cogliere l’occasione per ringraziare pubblicamente il Comitato scientifico, tutti i dirigenti, i dipendenti, i collaboratori della Fondazione, gli insegnanti della Scuola che con impegno e dedizione ci hanno supportato nell’arco del nostro mandato, costituendo un importante punto di riferimento per lo sviluppo delle tante attività. Un grande augurio va agli allievi della Scuola Nazionale di Cinema, che sono un’eccellenza del nostro paese e rappresentano il futuro del nostro cinema e dell’industria audiovisiva, affinché mettano a frutto nel migliore dei modi i loro talenti, la loro creatività e le competenze acquisite in un percorso formativo complesso e altamente selettivo”.

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