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Fase ‘liberi tutti’, Sip: “La ritirata del virus è il momento più temibile”

Rocco Russo, pediatra responsabile del tavolo tecnico vaccinazioni della Societa' italiana di pediatria (Sip), commenta i possibili pericoli che potranno scaturire dalla riapertura dei confini regionali

Pubblicato:04-06-2020 17:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:26

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ROMA – Ci sono delle criticita’ nella fase ‘liberi tutti’. “Questo e’ il momento piu’ delicato, quello in cui il nemico e’ nella fase della ritirata e fa ancora piu’ danni. Non abbiamo garanzie che il problema sia risolto e non ci troviamo nella condizione tale da poter essere tranquilli. Viviamo in una vigile attesa e in una attenta sorveglianza che non ci deve indurre ad abbassare la guardia”. Cosi’ alla Dire Rocco Russo, pediatra responsabile del tavolo tecnico vaccinazioni della Societa’ italiana di pediatria (Sip), commenta i possibili pericoli che potranno scaturire dalla riapertura dei confini regionali sancita ieri, 3 giugno. 

“I dati sono a nostro favore e vanno a vantaggio di una situazione epidemiologica che conferma una ridotta diffusione del virus– continua Russo- grazie alle misure messe in atto, ma il virus non e’ morto. La Covid-19 non perde forza e se cambia, non lo fa in maniera drastica e repentina. Ad esempio il morbillo non muore. Inoltre, esistono zone nel mondo che dimostrano chiaramente che li’ il Coronavirus trova terreno fertile per una maggiore diffusione. Per quale motivo il virus abbia scelto una regione rispetto ad un’ altra- osserva il pediatra- non lo possiamo stabilire. Certo non tifa Napoli e per questo va in Lombardia. Evidentemente, ha trovato terreno fertile in quella zona“. 


Rispetto a tre mesi fa “abbiamo delle armi a nostra disposizione che ci possono permettere di gestire meglio questa diffusione: la consapevolezza del rischio di infezione. Sappiamo che esiste un nemico in mezzo a noi e dobbiamo mettere in atto gli strumenti per poterci adeguatamente difendere. Dobbiamo stare attenti ed evitare che questa battaglia si possa trasferire all’interno degli ospedali. È una battaglia che dobbiamo combattere sul territorio- sottolinea il medico- per evitare che i soggetti arrivino in terapia intensiva. Sull’aspetto della prevenzione abbiamo avuto la possibilita’ di spolverare quelle norme di sicurezza che mai piu’ dobbiamo dimenticare: gestire meglio il distanziamento interpersonale, indossare la mascherina e assicurare l’igiene delle mani. Il sacrificio lo dobbiamo fare soprattutto adesso“, conclude Russo. 

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