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Ucraina, Petrocelli: “Non mi dimetto, andrò alla Corte costituzionale”

Il presidente della commissione Esteri del Senato (che il M5s ha deciso di cacciare) non si dimette, nonostante le dimissioni in massa di tutti i senatori: "Sarebbe precedente pericoloso, lo fanno per eliminare un filo-putiniano"

Pubblicato:04-05-2022 11:17
Ultimo aggiornamento:04-05-2022 11:30

petrocelli m5s
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ROMA – Nessuna intenzione di dimettersi: “Non mi sono dimesso, non mi dimetto” e “intendo in ogni caso fare ricorso alla Corte costituzionale“, per cui “sentirò il mio legale di fiducia”. Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri del Senato in quota al Movimento 5 stelle, lo dice a margine della commissione che, convocata per le 10 di stamane, “apprezzate le circostanze la seduta è stata un pari e chiudi”, spiega, viste le dimissioni annunciate di tutti i membri. Una scelta dettata dall’intento di far decadere la commissione e quindi anche il presidente, Petrocelli, su cui pende la decisione di espulsione del Movimento 5 stelle dopo il suo tweet “Buona festa della LiberaZione” (in sostegno alla Russia) alla vigilia del 25 aprile.

La dimissione dei colleghi è una loro scelta e anche una grande responsabilità“, chiosa Petrocelli. In mattinata la Lega ha annunciato le dimissioni di tutti i suoi membri della commissione, incluso Matteo Salvini, e anche Forza Italia, spiega Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri del Senato, “ha chiamato per sapere a chi presentare le dimissioni”.

“MI PARE UN PERICOLOSO PRECEDENTE”

La Giunta del Regolamento del Senato “ha formalmente preso una decisione, a quanto mi è dato sapere- prosegue Petrocelli- se arriverà a essere formalizzata quella decisione mi pare un pericoloso precedente. Visto che siamo in un clima di guerra, evidentemente molti colleghi ritengono qualsiasi precedente legittimo per eliminare un pericoloso filo-russo putiniano dalla presidenza della commissione Esteri…
Ciò detto, “posso dire in tutta tranquillità e onestà che se, come è stato, solo per aver votato contro la risoluzione, mio primo atto contrario alla maggioranza, sono stato etichettato in tal modo, che tutto ciò sia stato montato mi sta bene ma mi fa pena per la struttura di questa istituzione”, prosegue Petrocelli. “Siccome, però, non sono nato ieri sono abituato a tutto, quindi ci sta, ma un po’ mi diverte- conclude- sarà un caso studio nella giurisprudenza parlamentare, un po’ mi fa piacere”.


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