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VIDEO| Riunioni sul narcotraffico in un ristorante della Napoli bene, 24 misure cautelari tra Campania e Lazio

Nel corso dell'operazione Tufò e' stato sequestrato un ingente quantitativo di droga dal valore di 10 milioni di euro

Pubblicato:04-02-2020 13:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:56

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NAPOLI – Le riunioni che riguardavano lo smercio del narcotraffico avvenivano all’interno di un noto ristorante di Napoli, la trattoria gourmet Tufo’, famoso locale di via Posillipo. E’ li’ che Ciro Capasso, ritenuto il ‘broker’ dello smercio di droga della Napoli bene, avrebbe incontrato piu’ volte suo figlio ed altri membri dell’associazione che si occupava della compravendita di cocaina.

Questo e’ emerso durante le indagini della procura di Napoli che stamattina ha portato oltre 150 finanzieri del comando provinciale di Napoli, con il supporto dei comandi provinciali di Roma, Salerno, Caserta e Latina, ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli, su richiesta Dda partenopea, nei confronti di 24 componenti di un’organizzazione che opera tra Campania e Lazio.

Nei confronti dei principali indagati e’ stato eseguito anche il sequestro di 7 societa’, tra cui i locali Tufo’, 3 immobili, 13 veicoli e 68 rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.


Sei tra le famiglie colpite da provvedimenti cautelari percepivano il reddito di cittadinanza. Nel corso dell’operazione Tufo’ e’ stato sequestrato un ingente quantitativo di droga dal valore di 10 milioni di euro e destinato alle piazze di spaccio di Napoli, Salerno e Caserta. Per gli investigatori, lo stesso Capasso, gia’ finito in carcere, tornato in liberta’ avrebbe deciso di riprendere l’attivita’ di narcotraffico investendo i proventi in attivita’ di ristorazione.

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