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Il patto tra ‘ndrangheta e camorra per spartirsi Roma

Ordinanza cautelare per 33 persone. L'accordo era stato siglato per gestire le piazze di spaccio della Capitale

Pubblicato:04-02-2020 13:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:56

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ROMA – Camorra e di ‘Ndrangheta, insieme per dividersi per anni, intere piazze di spaccio a Roma in base ad una ‘pax’, un accordo di pacifica collaborazione. È quanto emerge dall’operazione del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Roma , coordinati dalla Dda, che ha portato all’emissione di una ordinanza cautelare per 33 soggetti. Nei loro confronti le accuse sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio di droga, aggravate dall’uso delle armi.

Le indagini hanno portato alla luce due distinte consorterie criminali dedite al narcotraffico, capeggiate da Vincenzo Polito e Francesco Filippone, legati alla ‘ndrina di Rosarno in Calabria, l’altra dai fratelli Salvatore e Genny Esposito, collegati con il gruppo camorristico dei Licciardi di Secondigliano a Napoli. I ‘calabresi’ garantivano alle piazze di spaccio da Ponte Milvio, Trullo, Casalotti e Cassia, l’approvviggionamento di cocaina e potevano contare anche su un canale lungo la tratta Roma-Cagliari dove Polito inviava, a scadenza settimanale, ingenti quantità di droga, stimata in circa 20 kg, a Luca Zedde, capo di una organizzazione criminale sarda. Gli Esposito, invece, rifornivano di hashish le piazze, tra cui anche quella di San Basilio. I “napoletani” aveva stretto un accordo con un gruppo albanese per lo spaccio nella zona della movida a Ponte Milvio.

COINVOLTO ANCHE UN POLIZIOTTO

Nell’operazione ‘Akhua’ che ha permesso di smantellare due diverse associazioni, una vicina alla ‘Ndrangheta e una vicina alla Camorra, attive nelle piazze di spaccio di Roma, c’è anche un poliziotto destinatario di una misura cautelare. Si tratta di un ispettore della Polizia di Stato, in servizio nella capitale, ora sospeso, accusato di aver effettuato accertamenti nella banca dati Sdi per agevolare le attività illecite del sodalizio.


ASSALTO ALLA VILLA IN STILE ‘NARCOS’

“Particolarmente serio e pericoloso”. Così gli investigatori del Nucleo investigativo di Roma definiscono il gruppo di narcotrafficanti sardo capeggiato da Luca Zedde, destinatario di ordinanza, e arrestato questa notte.

I Carabinieri hanno sorpreso Zedde questa notte in una villa, nell’aperta campagna sarda, sorvegliata da numerose telecamere e cani da guardia. Un blitz che ha reso necessario anche l’intervento di nove ‘Cacciatori di Sardegna’, lo squadrone speciale eliportato dell’Arma creato per contrastare i sequestri da parte dell’Anonima un tempo frequenti nella regione. Il blitz, armi alla mano, ha permesso di braccare Zedde senza che questi facesse resistenza. All’interno della villa in stile ‘Narcos’ sono state ritrovati stupefacenti e diverse armi, tra cui pistole e fucili a canne mozze.

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