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Amanda Knox e Raffaele Sollecito a Gubbio, la foto del Mirror

Amanda Knox e Raffaele Sollecito insieme in Italia a 15 anni dal delitto di Perugia: i due ex condannati per la morte di Meredith Kercher sono stati a Gubbio in giugno

Pubblicato:03-11-2022 09:37
Ultimo aggiornamento:03-11-2022 09:43

amanda knox raffaele sollecito mirror
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BOLOGNA – Dopo 15 anni, Amanda Knox e Raffaele Sollecito si sono ritrovati insieme a Gubbio, in Umbria, non lontano dalla città di Perugia dove nel 2007 venne uccisa Meredith Kercher. I due giovani hanno visitato Gubbio nel giugno scorso, ma la notizia è stata diffusa solo in questi giorni dal quotidiano inglese Mirror, che ha pubblicato una foto dei due insieme.

LA GITA MAI FATTA IL 2 NOVEMBRE 2007

Si tratterebbe di una gita, racconta Sollecito nell’intervista, che lui e Amanda avrebbero dovuto fare all’epoca in cui erano fidanzatini e per l’esattezza il 2 novembre 2007. Quel giorno, però, non fecero nessuna gita perchè quel giorno la studentessa inglese Meredith Kercher venne trovata morta nell’appartamento di via della Pergola a Perugia, che divideva con Amanda Knox. L’americana e il fidanzatino Raffaele vennero arrestati pochi giorni dopo e da lì cominciò un lungo iter giudiziario, in cui si susseguirono colpi di scena e accuse incrociate.

RUDY GUEDE RIMASTO L’UNICO COLPEVOLE

Due volte condannati e due volti assolti, Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono infine stati assolti dall’accusa di omicidio nel 2015: l’assoluzione è arrivata dalla Corte di Cassazione. L’unico condannato per l’omicidio di Meredith rimane dunque l’ivoriano Rudy Guede, che da poco ha finito di scontare la sua pena. Lo aveva detto da subito e lo ha ribadito ora che è uscito dal carcere: “Non sono stato io a uccidere ‘Mez’“-. Ha spiegato che sì, è vero che lui quella sera si trovava nella casa di via della Pergola ed è per questo che sono state trovate le sue impronte. Ma ad uccidere Meredith, sostiene, non è stato lui. Ha spiegato di avere avuto un approccio amoroso con la ragazza ma poi di essere andato in bagno e da lì di aver sentito, nonostante la musica nelle orecchie, un forte urlo, che lo ha spinto a uscire dal bagno. In camera, avrebbe trovato Meredith in un lago di sangue con un taglio alla gola. In preda al panico, è fuggito. Sostiene che questo, l’essere fuggito, è stata la sua unica colpa. La sentenza che lo ha condannato nel 2010 parlava di concorso nell’omicidio e nominava Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Rudy Guede non era identificato come autore materiale del delitto. Tuttavia la richiesta di revisione del processo avanzata dall’ivoriano dopo l’assoluzione degli altri due imputati non è stata accolta.


GLI ALTRI INCONTRI IN ITALIA

In occasione della visita a Gubbio, Amanda Knox avrebbe fatto anche altri incontri in Italia. Sarebbe infatti stata a portare un saluto a don Saulo Scarabattoli, cappellano del carcere di Perugia quando lei vi fu rinchiusa per quasi quattro anni, e poi avrebbe incontrato anche i suoi avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Il viaggio in Italia Amanda lo avrebbe compiuto con il marito Christopher Robinson, la figlia e la madre.

LE PAROLE DI SOLLECITO

Al Mirror Raffaele Sollecito ha dichiarato questo a proposito della giornata passata insieme ad Amanda: “È stato così bello. Avevamo programmato di andare lì il giorno in cui è stato trovato il corpo di Meredith. Avevamo programmato quel viaggio perché ovviamente non sapevamo cosa le fosse successo e quel giorno eravamo liberi. È stato dolce e amaro al tempo stesso tornarci, perché dovevamo andare lì in circostanze così diverse, ma è stato bello per noi poter parlare di qualcosa di diverso dal caso Meredith”.

(L’immagine di copertina è la foto pubblicata dal Mirror e circola in rete)

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