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Giovanni Caccamo a Venezia 80 con ‘Parola ai giovani’: “Devono tornare a sognare”

Il docufilm nasce dall’omonimo progetto editoriale lanciato dall’artista lo scorso anno, in risposta all’appello dello scrittore Andrea Camilleri, che ha affidato alle nuove generazioni l’arduo compito di far partire un nuovo umanesimo

Pubblicato:03-09-2023 19:06
Ultimo aggiornamento:03-09-2023 19:06

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LIDO DI VENEZIA – Giovanni Caccamo ha presentato alle Giornate degli Autori, evento collaterale all’80esima Mostra del Cinema di Venezia, ‘Parola ai giovani’, diretto da Angelo Bozzolini.

Il docufilm nasce dall’omonimo progetto editoriale lanciato dall’artista lo scorso anno, in risposta all’appello dello scrittore Andrea Camilleri, che ha affidato alle nuove generazioni l’arduo compito di far partire un nuovo umanesimo. Dopo aver pubblicato l’album ‘Parola’, il cantante ha raccolto le testimonianze di migliaia di giovani di tutta Italia, dalle università alle carceri ai centri di accoglienza per chiedere la loro visione del futuro. I 60 testi più significativi sono stati inclusi nel ‘Manifesto del Cambiamento’ (edito da Treccani, con la prefazione di Papa Francesco) che ha dato vita all’’Agorà del cambiamento’, nella Stanza della Segnatura in Vaticano dove 15 testimoni scelti hanno condiviso le loro idee e visioni de futuro sotto l’affresco della Scuola di Atene di Raffaello.

Andrea Bocelli, Mario Ceroli, Paola Egonu, Salvatore Esposito, Filippo Scotti, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro, Anastasio, Riccardo Zanotti, sono alcuni dei protagonisti di questo emozionante dialogo tra giovani e Maestri su cambiamento e futuro, un coro di voci, composto da giovani eccellenze per restituire allo spettatore un confronto generazionale sulle tematiche più urgenti e delicate della nostra società. Alienazione, Accoglienza, Conoscenza, Elettezza, Empatia, Gratitudine, Reset, Restituzione, Rinascita, Scuola, Sentimento, Sincerità, Tempo, sono le parole di cambiamento cardine di questa riflessione.


La mia parola di cambiamento è gratitudine perché penso che sia la prima cosa che possa in qualche modo aiutarci a cambiare prospettiva”, ha detto Caccamo all’agenzia Dire. “Abbiamo le idee molto chiare su cosa non ci piace, su cosa non abbiamo e su cosa vorremmo. Al contrario, abbiamo idee poco chiare su quello che abbiamo, su tutti i doni che quotidianamente riceviamo. Quindi, dobbiamo imparare a cambiare un po’ il nostro approccio: dalla continua richiesta dovremmo passare alla gratitudine. Questo è il primo passo per un cambiamento”, ha sottolineato l’artista.

La cosa che mi ha spinto a partire per questo viaggio e che ha moltiplicato l’energia di questo progetto è aver visto migliaia di ragazzi con i sogni spenti, senza sogni a 18 o 19 anni. E questo secondo me è una cosa terribile. Le nuove generazioni – ha spiegato Caccamo – sono schiacciate da un velo di impossibilità di crisi, di pandemia, di guerra ma anche di benessere. Paradossalmente il benessere tanto desiderato dai nostri nonni e goduto dei nostri genitori si è trasformato in un inibitore di sogni e prospettiva. Quindi, qualsiasi cosa i giovani hanno desiderato nella prima fase della loro vita si è realizzato con facilità. Noi bene o male i nostri genitori in qualche modo, ma anche per venirci incontro dal loro punto di vista, hanno sempre reso la nostra vita un po semplice. Il problema è che poi la società di fatto non è proprio così bonaria e quindi il fatto di avere delle regole precise, il fatto di avere dei limiti da subito ci aiuterebbe in qualche modo a prepararci a quello che poi ci aspetta e a capire che realizzare un sogno significa perseverare, lottare, sacrificarsi”.

Caccamo ha poi concluso: “Vorrei che i giovani sognassero di più, che si rimboccassero le maniche e pensare che il sogno, come si dice nel film ‘Cenerentola’, potrebbe trasformarsi in realtà”.

Dopo la premiere a Venezia, il docufilm (una produzione AUT AUT) sarà da ottobre su Sky Arte.

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