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Fincher a Venezia 80 con ‘The Killer’: “Voglio rendere gli spettatori nervosi”

Il regista in concorso alla Mostra. Grande assente il protagonista Michael Fassbender per lo sciopero degli attori a Hollywood

Pubblicato:03-09-2023 17:05
Ultimo aggiornamento:04-09-2023 15:05

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LIDO DI VENEZIA – “Voglio rendere gli spettatori nervosi, voglio che si chiedano che tipo di persona c’è dietro di loro”. Così David Fincher alla conferenza stampa di presentazione di ‘The Killer’, basato sulla omonima graphic novel scritta da Alexis Nolent (a.k.a Matz) e in Concorso all’80esima Mostra del Cinema di Venezia.

Tre anni di lavorazioni per ritornare al genere thriller che l’ha reso una icona (‘Seven’, Panic Room’ o ‘Zodiac’, solo per citarne alcuni). Grande assente è il protagonista Michael Fassbender, rimasto a casa per lo sciopero degli attori a Hollywood. Il film racconta di un killer professionista dalle mille identità, con tanti soldi (non gli basta una vita per spenderli), una ferrea disciplina e un’ossessione per la pulizia. Per lui “l’empatia è debolezza e la debolezza è vulnerabilità” e si tiene alla larga dall’improvvisazione. Tutto è un piano progettato con precisione chirurgica.

Dopo un tragico incarico quasi fallito un assassino, affronta i suoi mandanti e se stesso in una caccia all’uomo internazionale che crede non sia affatto personale. “Ho usato altre volte un voice over, ma qui era particolarmente importante perché dà modo di accedere a dei monologhi interni del protagonista. Anche se mi viene da chiedermi, come mai intercettando il pensiero di un personaggio in questo modo pensiamo sempre che dica la verità? In realtà molte persone mentono a loro stesse. Per differenziare questo protagonista da un serial killer più tradizionale, mi piaceva che creasse un suo codice, un piano rigido d’azione, poi smantellato a metà costringendolo a improvvisare”, ha dichiarato Fincher.


Il regista ha scelto Fassbender perché “ha un’abilità di essere credibile nel fare cose in grande stile, ma anche nel muoversi in un mondo isolato e limitato, può offrirti quello che ti serve in ogni momento. Riesce a drammatizzare il suo essere sociopatico nel film. Per me è pop ed elegante. Nel film ascolta i The Smiths perché volevo che avesse una cassetta per gestire l’ansia, mi sembrava un’idea divertente e poi volevo usare la canzone ‘How soon is now?’ (la colonna sonora del film è composta da Trent Reznor e Atticus Ross, ndr). Non conosco – ha proseguito Fincher – un gruppo con una produzione così sardonica e brillante allo stesso tempo. I suoi gusti musicali aiutavano ad aprire una finestra su di lui, di cui non sappiamo niente”.

Riguardo al protagonista “la simpatia era l’ultima cosa che avevo in mente. Non doveva essere spaventoso, ma rappresentare la banalità del male. La mia speranza è che qualcuno, vedendo film film, diventi molto nervoso pensando alla persona dietro di lui in cassa al supermercato”.

‘The Killer’ “è un film di vendetta piuttosto che di un serial killer. È un dramma semplice in cui il protagonista crolla passo dopo passo, il suo scherma preciso, il suo mantra che rivendica con la voce fuori campo sta perdendo di efficacia e gli obiettivi dell’assassino cambiano. Lui nel film che dice di agire solo se pagato, ma a un certo punto comincia a prendersela con tutta una serie di burocrati fino ad arrivare ai mandanti, dalla segretaria all’avvocato”, ha spiegato Fincher.

‘The Killer’ a ottobre uscirà in cinema selezionati e dal 10 novembre sarà sulla piattaforma di Netflix. 

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