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Cateno De Luca: “Sicilia colonizzata dai partiti nazionali”

Il leader di Sud chiama Nord e candidato alla presidenza della Regione Siciliana partecipa con proprie liste anche alle politiche nazionali

Pubblicato:03-09-2022 14:53
Ultimo aggiornamento:03-09-2022 14:53

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PALERMO – “I leader nazionali dei partiti vengono in Sicilia con l’approccio dei colonizzatori e caricano come capilista il loro cerchio magico con mogli e amanti”. A dirlo è il leader di Sud chiama Nord e candidato alla presidenza della Regione Siciliana Cateno De Luca, che partecipa con proprie liste anche alle Politiche, in una videointervista alla Dire.

“Alle elezioni nazionali tutti partiti hanno messo nelle posizioni di vertice delle liste dei candidati che non parlano siciliano – osserva -, per questo dico che il voto utile per Camera e Senato è votare il progetto ‘De Luca sindaco d’Italia’, almeno i nostri candidati parlano siciliano”.
De Luca infine sbotta: “I partiti nazionali considerano la Sicilia il loro ‘pisciatoio’, cosa dovremmo aspettarci quindi, in termini di conoscenza dei nostri problemi? I leader vengono in Sicilia, sparano le loro ‘fesserie’ e se ne vanno. L’Isola viene colonizzata ancora una volta”.

NON SONO UOMO DI PROTESTA, HO GIÀ AMMINISTRATO

“Non faccio le campagne elettorali per catalizzare la protesta. La mia storia dimostra che sono un amministratore: discuto con le persone con una mia metodologia di comunicazione, ma non ho mai portato il consenso alle estreme conseguenze di una protesta fine a se stessa”. A dirlo è il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione Siciliana, in una videointervista alla Dire, rispondendo a una domanda sulla possibilità che il suo nome catalizzi il voto di protesta nell’Isola.
“Ho amministrato già tre comuni (Fiumedinisi, Santa Teresa di Riva e Messina, ndr): questo dimostra che non sono un uomo di protesta ma di proposta – conclude -. La mia vera vittoria è concludere il mandato che mi viene affidato con i risultati sui quali ho messo la faccia”.


PRIMO ATTO RIORGANIZZAZIONE BUROCRAZIA

In caso di vittoria alle elezioni regionali siciliane, la prima mossa di Cateno De Luca in qualità di governatore dell’Isola sarà “la riorganizzazione degli uffici e dei servizi, un atto che compete al presidente e alla Giunta”. Il candidato di Sud chiama Nord alla presidenza della Regione Siciliana, in una videointervista alla Dire, individua le priorità della sua azione amministrativa in caso di elezione a Palazzo d’Orleans: “L’amministrazione regionale è allo sbando – evidenzia -. Deve partire una direttiva che, a seguito di una riqualificazione, punti a una ricollocazione del personale e a una reimpostazione dei dipartimenti perché gli obiettivi e le scadenze che non sono stati centrati dalla Regione dimostrano – ripete – che la macchina amministrativa regionale è alla deriva. L’indirizzo e la competenza esclusiva spettano alla politica, i dirigenti devono a loro volta tradurre gli input politici in azioni amministrative. A seguire – conclude De Luca – arriveranno la semplificazione, l’accorpamento e il decentramento per abolire il pizzo legalizzato che la politica e la burocrazia fanno pagare ai siciliani, agli imprenditori e ai sindaci”.

SOLO A GIRARE PIAZZE, GLI ALTRI NON CI SONO

“Non posso esprimere giudizi sui miei competitor perché non ho visto alcuna azione seria di campagna elettorale da parte loro. Ho iniziato questa campagna in solitudine, perché i vari partiti non avevano ancora scelto i loro candidati, ma queste decisioni sono state adottate ormai da oltre un mese e io non vedo nessuno di loro in giro per le piazze e non vedo iniziative”. Così il candidato alla presidenza della Regione Siciliana e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, in una videointervista alla Dire.
“Non voglio parlare del passato di Schifani, mentre Caterina Chinnici ha fatto per quattro anni l’assessore con Raffaele Lombardo senza che nessuno se lo ricordi e sotto il profilo politico-amministrativo è il nulla cosmico – aggiunge -. Il candidato M5s Di Paola? Compagno di cene con Giancarlo Cancelleri e basta. Non ho alcun elemento potere fare una valutazione”.

DA CRACOLICI BECERA SPECULAZIONE SU VICENDA SCHIFANI

“Non voglio parlare del passato di Schifani perché sarei accusato di fare becera speculazione, cosa che lascio ad Antonello Cracolici con i suoi manifesti schifosi”. Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione Siciliana e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, in una videointervista alla Dire.
Il riferimento di De Luca è a una immagine veicolata sui social del deputato regionale uscente Pd e ricandidato all’Ars, Antonello Cracolici, in cui vengono accostate la vicenda Cuffaro, che da governatore fu condannato per favoreggiamento semplice dimettendosi, e quella dell’ex presidente del Senato, a giudizio nel processo Montante per rivelazione di notizie riservate.
“Certi accostamenti delle vicende che hanno riguardato Cuffaro con quella di Schifani con il processo Montante non mi piacciono – ha spiegato De Luca -. Non auguro a Schifani quello che è successo a Cuffaro e lo dico da uomo che è stato oggetto di vicende giudiziarie”.

PONTE SULLO STRETTO? È FESTIVAL DELLE ‘MINCHIATE’

“Mi sento indignato e mortificato dalla storia del ponte sullo Stretto. Salvini e Meloni sbarcano a Messina e la prima ‘minchiata’ che sparano è: ‘faremo il Ponte'”. Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e candidato alla presidenza della Regione Siciliana, intervistato dalla Dire, risponde in maniera colorita a una domanda sul dibattito che si è creato attorno all’ipotesi di realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
De Luca, comunque favorevole all’opera, aggiunge: “Tutto questo mi indigna perché arriva soprattutto in una fase in cui hanno ritirato il Freccia Bianca messo qualche anno fa dal momento che si sono resi conto che con le ferrovie che abbiamo in Sicilia, risalenti ancora ai Borbone, quel treno, pur se ‘riverniciato’, ha peggiorato le cose. Questo è il Festival delle ‘minchiate’, la dimostrazione che i leader nazionali dei partiti che non conoscono la situazione dell’Isola”.

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