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Reintegro sanitari no vax, nessun allarme in pediatria

Midulla (Umberto I): “Siamo più sensibilizzati sul tema rispetto ai medici degli adulti”

Pubblicato:02-11-2022 20:19
Ultimo aggiornamento:02-11-2022 20:19

bassetti
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Nessun allarme negli ospedali pediatrici italiani per il reintegro del personale sanitario ‘no vax’ annunciato qualche giorno fa dal neo ministro della Salute Orazio Schillaci. Stando, infatti, a quanto raccontano i medici che quegli ospedali li frequentano quotidianamente, sono pochissimi in tutta Italia i pediatri e gli infermieri pediatrici che erano stati soggetti a procedimenti di sospensione per inadempienza nei confronti dell’obbligo vaccinale. “Solitamente chi lavora in pediatria è favorevole alle vaccinazioni- commenta Fabio Midulla, presidente della Società italiana malattie respiratorie infantili (Simri) e responsabile pediatrico dell’Umberto I di Roma– perché è abituato a vaccinare i bambini, in età pediatrica si somministrano ben 16 vaccini. I pediatri quindi- sottolinea Midulla- sono più sensibilizzati sul tema rispetto ai medici degli adulti perché vivono con i vaccini”.

CIMO: “PER IL PROBLEMA DELLA CARENZA DI PERSONALE SERVE SBLOCCARE I TETTI DI SPESA”

In generale, secondo i dati elaborati dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), medici e odontoiatri sospesi dagli Albi per non essersi vaccinati sono solo lo 0,85% dei 473.592 iscritti. Una piccola percentuale dunque il cui reintegro, secondo Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Cimo, “è marginale rispetto al problema della carenza di personale. I medici no vax sono talmente pochi da essere ininfluenti sul tema”. Secondo Quici per risolvere il problema della carenza di personale “è necessario innanzitutto sbloccare il tetto di spesa per l’assunzione del personale”.


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