NEWS:

Fiocco rosa al Bioparco Zoom di Torino: è nato un piccolo di alpaca

La nuova arrivata alla nascita pesava 6 kg e si è subito messa in piedi. Ad oggi vive con la mamma Alpaca e il papà Merino

Pubblicato:02-08-2022 17:17
Ultimo aggiornamento:02-08-2022 17:17

Alpaca
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – La famiglia di alpaca più famosa d’Italia, Alpaca e Merino, si è allargata. Arrivati al Bioparco Zoom alle porte di Torino da un’altra struttura zoologica europea nel 2020, i due mammiferi, specie originaria del Sudamerica della famiglia dei camelidi, sono da subito diventati l’idolo dei bambini, data la loro somiglianza con i protagonisti del gioco ‘Animal Crossing‘ di Nintendo, da cui hanno anche preso il nome, scelto a furor di popolo dai visitatori. Alpaca, pochi giorni fa, dopo una gestazione di circa 11 mesi, ha dato alla luce una femmina. Il piccolo, che alla nascita pesava circa 6 kg, si è subito messo in piedi e in meno di un’ora cercava già il latte della mamma. Oggi, dopo nemmeno una settimana dalla nascita, vive felice insieme alla sua famiglia nell’habitat a loro dedicato sulle rive del lago.

LA LANA PREGIATA DEGLI ALPACA

In natura, poiché sono animali estremamente docili, silenziosi e molto intelligenti, l’alpaca è addomesticato ed allevato soprattutto per utilizzarne la pregiata lana che produce in gran quantità. Vengono tosati una volta all’anno, in primavera, e producono dai 2,5 ai 4 kg di lana, a seconda se siano femmine o maschi. La loro lana, che in natura può assumere 22 colorazioni differenti, è simile a quella della pecora ma più calda, meno ispida ed anallergica, ed è apprezzata per la brillantezza, la leggerezza e perché non infeltrisce. Anche a Zoom Torino gli alpaca vengono tosati ma lo styling è molto particolare poiché, non essendo la lana riutilizzata e non amando loro essere toccati su testa e zampe, in quelle zone viene lasciato loro il pelo.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it