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VIDEO | Italiani truffati in Brasile, l’avvocato Bevilacqua: “Grazie Padre Brunel”

Bevilacqua ha denunciato alla Dire la setta che fa credere alle vittime truffate di avere dei figli in Brasile per poi chiedere loro denaro

Pubblicato:02-04-2024 14:44
Ultimo aggiornamento:02-04-2024 14:55
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nunzio bevilacqua
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ROMA – “Padre Lino Brunel, ex amministratore diocesano della diocesi di Tubarao – SC – Brasile, si è comportato sempre con coscienza, a lui va il mio profondo grazie. Per essersi comportato come dovrebbe fare un padre della chiesa cattolica romana, ma anche un uomo onesto che vuole che verità e giustizia sia fatta. Padre Lino la ringrazio per quello che ha fatto, per il suo encomiabile coraggio e spero che ciò non gli crei problemi verso coloro che certamente non avranno gradito”. È l’accorato appello dell’avvocato Nunzio Bevilacqua, vittima della setta brasiliana della Matriarca che estorce denaro a italiani benestanti truffati e raggirati, a padre Brunel testimone chiave di questa storia cupa, grazie al quale sono state instradate le indagini, che hanno dato luoghi a due procedimenti penali in Italia e in Brasile.

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“ITALIANI, AVETE DEI FIGLI IN BRASILE”

Come lo stesso Bevilacqua ha denunciato alla Dire, questa setta fa credere alle vittime truffate di avere dei figli in Brasile così da iniziare a chiedere denaro. La setta metterebbe poi queste ragazze – in realtà messe incinta da un ‘santone’, l’Angelo Alvaro – in una sorta di ‘casa lager’, struttura nota come ‘La casa della misionaria’, con monitoramento, filo spinato e fossato. È stato proprio padre Brunel a mettere gli investigatori di Bevilacqua, con i quali ha parlato, e gli inquirenti sulla strada della ‘Misionaria’, dandole un nome, come anche quello di un famoso cappellano del posto, padre Nivaldo Ceron, proprietario di un immenso castello, guarda caso, assai vicino a questa ‘Casa’ della Misionaria. Padre Ceron non ha mai risposto alle domande sui presunti collegamenti tra il suo castello, le ragazze ‘protette’ nella struttura e quella ‘Casa’ stessa.


BARBARA, L’ANCELLA DELLA SETTA

L’appello di Nunzio Bevilacqua termina, in un secondo video, con un ‘ringraziamento’ a Barbara, la ragazza, ‘ancella’, a quanto risulterebbe, di questa setta criminale, che l’ha trascinato in tre anni di inferno: “È grazie a lei- dice con ironia- che mi sono venuti molti dubbi e la gran voglia di scoprire cosa ci fosse dietro. A lei deve dire grazie tutta l’organizzazione“. Quella che oggi è finita sotto la lente della giustizia.

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