NEWS:

Proteste pro-Gaza, la polizia fa irruzione nel campus della University of California

La giornalista del Santa Monica Mirror alla Dire: "Oltre agli studenti pacifisti ci sono provocatori che insultano e accusano"

Pubblicato:02-05-2024 14:38
Ultimo aggiornamento:02-05-2024 18:22

proteste università california
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Photo credit: Dolores Quintana/Santa Monica Mirror

ROMA – “Qui nel campus gli studenti contestano che i soldi delle rette finiscano a Blackrock e, attraverso il colosso del private equity, in armi per Israele; poi ci sono i provocatori, che insultano e accusano, anche adesso, in questo momento”. Dolores Quintana, direttrice del quotidiano Santa Monica Mirror, si trova alla University of California, a Los Angeles. La notte scorsa, attorno all’1.30, nel cuore del campus, a Royce Quad, è stata aggredita da un gruppo di uomini. “Non in età da college ma più grandi, provocatori professionisti” denuncia la giornalista, raggiunta dall’agenzia Dire al telefono. “Mi hanno insultato, accusandomi senza alcuna base di essere una razzista; e hanno preso di mira anche altre donne, sempre con l’obiettivo di scatenare una rissa aizzando gli studenti, che nella gran parte dei casi sono più che mai anti-razzisti”.

LEGGI ANCHE: Proteste pro-Gaza negli Stati Uniti, circondato il campus in California: polizia pronta al blitz


Secondo Quintana, alcuni dei provocatori sarebbero legati al movimento Make America Great Again (Maga), ispirato dall’ex presidente Donald Trump. Di sicuro, la notte scorsa la polizia ha osservato a distanza senza intervenire nonostante vedesse i gruppi di violenti in azione. Questa notte invece, la mattina in Italia, gli agenti sono diventati molti di più. Alla fine, poco dopo le tre, hanno fatto irruzione nel campus. “C’è stato un ordine di sgombero e sono arrivati anche da Santa Monica, che dista una cinquantina di chilometri” riferisce Quintana. “Si capiva che sarebbe stata un’operazione imponente, organizzata con anticipo”.

Nelle ultime foto in arrivo dal campus dell’Ucla, diffuse anche sui social network, si vedono giovani portati via in manette, le mani legate dietro la schiena. L’operazione, con fermi, arresti e anche accuse agli agenti di aver usato proiettili di gomma, è tuttora in corso. Quintana continua a raccontare, tornando alla notte scorsa, “terribile e pericolosa”, dice. “A infiltrarsi nella protesta sono stati anche gruppi di sostenitori di Israele su posizioni oltranziste” riferisce la direttrice. “Credono di poter fare qualunque cosa: hanno aggredito pure i reporter del giornale del college”.

Il colloquio con la reporter si tiene proprio mentre scatta l’irruzione degli agenti a Royce Quad.
Quintana ha appena raccontato di come alcuni uomini abbiano tentato di sottrarle il telefonino. Poi allarga lo sguardo. “La gran parte degli studenti che manifesta è costituita da persone pacifiche” sottolinea la giornalista. “Sono state spinte a mobilitarsi dal timore che i soldi versati all’università possano essere investiti attraverso Blackrock anche in forniture di armi a Israele, che continua a bombardare e a uccidere civili nella Striscia di Gaza”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it