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Roma conferisce la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki. L’attivista: “È un grande onore”

Lo studente egiziano è accusato di aver diffuso false notizie in patria e all'estero e rischia una condanna fino a 5 anni di reclusione

Pubblicato:01-12-2022 12:51
Ultimo aggiornamento:01-12-2022 13:28
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patrick zaki
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di Emiliano Pretto e Alessandra Fabbretti

ROMA – L’Assemblea Capitolina di Roma ha concesso, con un voto unanime, la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato nel febbraio 2020 e scarcerato nel dicembre scorso in attesa di giudizio. Da allora Zaki, attivista per i diritti umani, ha visto le udienze subire diversi rinvii da parte del Tribunale di Mansoura, sua città natale.

Da quasi tre anni quindi attende di conoscere l’esito delle accuse per diffusione di false notizie in patria e all’estero per via di un articolo pubblicato nel 2018 in cui denunciava le violenze contro la minoranza copta nel Paese. Si tratta di capi d’accusa che rientrano nei reati contro la Sicurezza dello Stato e, se confermati, potrebbero costargli una condanna fino a 5 anni di reclusione. Durante il dibattito l’aula si è collegata telefonicamente con lo stesso Patrick Zaki.


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ZAKI: CITTADINANZA MI ONORA, SPERO ESSERE PRESTO A ROMA

“Ciao a tutte e tutti”. Patrick Zaki in collegamento dall’Egitto, ha salutato in italiano per poi continuare in inglese: “È un piacere essere con voi, a solo due giorni dalla mia ultima udienza, e poter partecipare a questa grande cerimonia a Roma. Significa molto per me”. Questa mozione, continua, “cade anche a pochi giorni dalla Giornata internazionale dei diritti umani” che si celebrerà sabato 10 dicembre, un fatto che secondo Zaki evidenzia “l’impegno di Roma per i diritti umani e soprattutto per i difensori dei diritti umani. Questo mi fa molto piacere e rappresenta un grande onore per me vedere i vostri sforzi e il vostro impegno verso il mio caso. Spero di poter venire presto a Roma e conoscere tutti voi di persona. Sarebbe un enorme piacere, continuiamo a sperare”.

L’attivista conclude nuovamente ricorrendo all’italiano: “Grazie mille”. Per Zaki, iscritto a un master dell’Alma Mater studiorum di Bologna, si è formato un vasto movimento della società civile che in Italia e all’estero ha invocato il rilascio, il decadimento delle accuse nonché la cittadinanza da parte dell’Italia, a cui vari comuni hanno risposto concendendo quella onoraria.

GUALTIERI: CITTADINANZA ROMA PER VICINANZA A ZAKI E 60MILA DETENUTI

“Con il conferimento della cittadinanza onoraria l’Aula Giulio Cesare vuole ribadire il sentimento dell’intera comunità cittadina di vicinanza a Patrick, ai suoi cari e alle vittime come lui di ingiustizie assurde e ingiustificabili che scuotono le nostre coscienze. Roma con questo atto si aggiunge agli altri Comuni italiani che avevano già conferito la cittadinanza onoraria a Patrick. La Capitale non poteva mancare. Vorrei rivolgere un affettuoso saluto ai familiari che hanno tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica su una vicenda che speriamo di lasciarci presto alle spalle anche se il nono rinvio del processo prolunga un’odissea giudiziaria inaccettabile“. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso del dibattito per la concessione della cittadinanza a Zaki.

Quello di oggi è un atto politico con cui Roma si stringe a Patrick e alle 60mila persone detenute in Egitto che non hanno altra colpa di quella di aver esercitato i propri diritti pacificamente – ha aggiunto Gualtieri – Roma è una città aperta e cosmopolita che fa dell’inclusione e della libertà le sue bandiere. Terremo alta la guardia e continueremo a far sentire la nostra voce. Aspettiamo presto Zaki a Roma per abbracciarlo”.

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