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Baci e abbracci tra Salvini e Meloni, da lunedì sarà di nuovo guerra

L'editoriale del direttore Nico Persone per direoggi

Pubblicato:01-10-2021 17:52
Ultimo aggiornamento:01-10-2021 17:52

MANIFESTAZIONE DEL CENTRO DESTRA ORGOGLIO ITALIANO
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ROMA – Dopo la figuraccia di ieri a Milano, con Salvini che non ha che non ha aspettato l’alleata Giorgia Meloni per la foto ‘tutti uniti col nostro candidato sindaco’ andandosene prima del suo arrivo, oggi a Roma tra i due sono volati baci, abbracci e selfie. Tutto a favore delle telecamere. A Spinaceto, periferia sud di Roma, per un’iniziativa elettorale a favore di Enrico Michetti, Salvini arriva per primo e si ferma a prendere un caffè. Quando, con qualche minuto di ritardo, arriva anche Meloni è il leader leghista a prendere in mano la situazione. Accompagna Meloni poco più in là, tra i palazzi e i graffiti del comune romano, e qui i due si regalano abbracci, selfie, qualche bacio verso gli obiettivi. “Siamo destinati a governare insieme”, dice Salvini.

Poco più in là c’è Antonio Tajani di Forza Italia che però non viene invitato: “Antonio più tardi ti coinvolgiamo, ora facciamo una cosa a due. Le cose a tre le facciamo più tardi- prova a scherzare Salvini- non è il momento…”. Sarà, ma quanto durerà il quadretto dell’intesa ritrovata? Lunedì sera ci sarà il risultato della tornata elettorale e subito dopo partirà la resa dei conti. Capitan Salvini oggi ha tentato di buttarla in caciara, come si dice a Roma. Non si è fermato a ragionare su chi vincerà nelle grandi città italiane, dove la maggioranza dei candidati del Centrodestra arrancano; no, ha coinvolto tutti i mille comuni chiamati al voto: “Il voto sarà una sorpresa eccezionale, ne sono convinto, vince chi da lunedì avrà più sindaci, chi meno avrà perso. Io sono convinto che Pd e M5S avranno meno sindaci” ha detto Salvini.

Lo ha preso in parola Francesco Boccia, della segreteria Pd: “Non abbiamo mai fatto previsioni nelle settimane scorse e non ne faremo adesso, a 48 ore dal voto. I conti si fanno alla fine, ma su una cosa sono d’accordo con Salvini, vince chi amministrerà più città e avrà più sindaci rispetto al 2016. Dei 118 Comuni superiori ai 15.000 abitanti che vanno al voto domenica e lunedì nelle regioni a statuto ordinario il centrosinistra amministra con il Partito Democratico 38 Comuni contro i 40 del centrodestra. Con le amministrazioni civiche siamo a 46 per il centrosinistra contro oltre 50 del centrodestra”. Questi i numeri e le città significative, non certo i comuni con poche centinaia di abitanti.


Oggi intanto anche Fratelli d’Italia è nella bufera, tirata in ballo dall’inchiesta di Fanpage. Sotto accusa il capodelegazione al Parlamento europeo Carlo Fidanza, ripreso in video mentre parla di ‘lavatrici’ utilizzate per ripulire fondi elettorali. Non solo, l’esponente del partito di Giorgia Meloni intratteneva rapporti con una presunta ‘lobby nera’ alla ricerca di finanziamenti illeciti per la campagna elettorale di Milano. Soldi che sarebbero poi stati ripuliti attraverso un rodato sistema di riclaggio. A capo del sistema Roberto Jonghi Lavarini, detto il ‘Barone nero’, condannato a due anni per apologia del fascismo. Durante le conversazioni tra i soggetti in questione, documentate sempre da Fanpage, sarebbero state usate frasi sessiste, xenofobe, razziste e antisemite. Non mancherebbero anche i riferimenti a Hitler.

“Prima di dare un giudizio voglio vedere il video per intero”, ha detto la leader del partito Giorgia Meloni. Nel frattempo Fidanza si è autosospeso dal suo incarico.

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