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A Villa d’Este a Tivoli visite guidate con aperitivo rinascimentale

Nei giorni 6, 13, 20, 27 agosto e 3 e 10 settembre 2022 l'iniziativa 'Tavola e Potere. Il Rinascimento nel piatto… alla corte di Ippolito'

Pubblicato:01-08-2022 11:53
Ultimo aggiornamento:01-08-2022 11:53

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Riprodurre il gusto e la storia dell’enogastronomia italiana del Rinascimento all’interno di uno dei templi dell’architettura del periodo, Villa d’Este a Tivoli, e alla corte di uno dei membri della famiglia più in voga del secolo. Questa è l’idea alla base dell’esperienza di Tavola e Potere: Il Rinascimento nel piatto… alla corte di Ippolito, una straordinaria visita guidata che si svolgerà, a cura di CoopCulture, nei giorni 6, 13, 20 e 27 agosto, 3 e 10 settembre 2022, alle ore 18 e che si concluderà con un aperitivo rinascimentale e quattro proposte culinarie dell’epoca (le visite saranno di massimo 25 persone ed è consigliata la prenotazione). Il pubblico avrà la possibilità non solo di visitare la famosissima dimora storica di Ippolito II d’Este, Cardinale e Governatore di Tivoli, ma anche di vivere l’atmosfera dei fasti e delle glorie del suo ideatore attraverso una delle sue passioni più grandi: quella dell’arte culinaria. “Il banchetto ch’io facevo era tutto ombra, sogno, chimera, fittione, mettafora e allegoria”, afferma Cristoforo Messisbugo, un vero e proprio sovraintendente alle cucine al servizio dei d’Este, nel testo rinascimentale più importante sull’argomento dedicato proprio a Ippolito. La narrazione di una vera e propria arte, di una stupefacente esibizione teatrale attraverso cui, tra innumerevoli portate, intervallate da musica e sorprese di ogni genere, rifulge il cardinale principe in quello che era uno straordinario esempio di propaganda politica ed espressione del gusto di un’epoca paragonabile solo ai grandi banchetti di epoca imperiale romana.

VILLA D’ESTE

Dichiarata nel 2001 Patrimonio dell’Umanità Unesco, Villa D’Este rappresenta un capolavoro del giardino italiano con l’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche. Il cardinale Ippolito II d’Este, dopo le delusioni per la mancata elezione pontificia, fece rivivere qui i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fointanebleau e rinascere la magnificenza di Villa Adriana. Governatore di Tivoli dal 1550, accarezzò subito l’idea di realizzare un giardino nel pendio della Valle gaudente, ma soltanto dopo il 1560 si chiarì il programma architettonico e iconologico della Villa, ideato dal pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani. Il palazzo fu decorato dai protagonisti del tardo manierismo romano. La Villa era quasi completata alla morte di Ippolito d’Este nel 1572. A ulteriori interventi nel XVII secolo seguì un periodo di decadenza, finché il cardinale Gustav Adolf von Hohenlohe ne rinverdì i fasti ospitando anche il musicista Ferenc Liszt (1811-1886). Acquisita dallo Stato italiano, fra gli anni Venti e Trenta del Novecento la Villa fu restaurata e aperta al pubblico.


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