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Le Frecce Tricolori compiono 62 anni, il comandante: “Le persone fanno la differenza più della tecnologia”

La pattuglia acrobatica nasceva a Rivolto l'1 marzo del 1961

Pubblicato:01-03-2023 09:59
Ultimo aggiornamento:01-03-2023 09:59
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frecce tricolori
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ROMA – Friuli Venezia Giulia, base aerea di Rivolto. Qui l’1 marzo del 1961 nasceva la pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori, la più famosa al mondo, divenuta ormai per tutti gli italiani simbolo di unità nazionale, al pari del Tricolore e del Milite Ignoto. Il Tenente Colonello Stefano Vit alla Dire ha parlato proprio di questo sentimento: “L’ho avvertito in modo particolare molte volte nel corso della mia permanenza qui a Rivolto, ma in modo particolare in occasione dell’Abbraccio Tricolore. Per giorni abbiamo sorvolato le città italiane deserte, colpite dal coronavirus e chiuse nel silenzio del lockdown. È stata un’emozione particolare portare ai nostri connazionali quella scia tricolore simbolo di speranza e di unità nazionale. Tantissime persone continuano a ringraziarmi per questo e io non posso che essere orgoglioso di aver condotto da capo formazione le Frecce Tricolori in quella piccola pagina di storia”.

TRADIZIONE NEL FUTURO ALLA ‘MATRIX’

Dieci aerei MB339 Aermacchi, di cui nove in formazione e uno solista, costituiscono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo. Quando le si guarda con il naso all’insù si riconosce una storia, una tradizione. Nell’Aeronautica del futuro, tutta spinta sullo spazio e su nuovi domini, come il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica ha annunciato sempre più spesso, questo volo tradizionale continuerà ad occupare il cuore degli italiani? “Si- secondo il Comandante- perché in qualsiasi momento – e specie in quelli difficili e sfidanti – le persone fanno la differenza più della tecnologia. Ci aspetta un futuro dove si investirà sempre di più su macchine evolute automatizzate, dove tante azioni verranno decise dall’intelligenza artificiale e non dall’uomo, ma rimarremo sempre persone con dei sentimenti, con il bisogno di stringersi attorno ad un simbolo, quelle Frecce Tricolori fatte di persone che volano insieme e non solo di 10 aerei che si muovono all’unisono. Ogni giorno cerchiamo di rappresentare valori importanti, quali l’unità nazionale e la capacità di fare squadra, operando quale simbolo in grado di dare speranza e coesione agli italiani, e questo sarà vero sempre”.


IL CENTENARIO

Quest’anno, Centenario dell’Aeronautica militare, in previsione c’è un fitto programma di eventi. “Voleremo in 32 sorvoli e 21 manifestazioni- spiega Vit- toccando tutte le regioni della nostra bellissima penisola per il progetto Aeronautica Militare ringrazia l’Italia. Consiglio in particolare di non perdersi l’appuntamento del 28 marzo in Piazza del Popolo a Roma e il grande airshow del Centenario a Pratica di Mare il 17 e 18 giugno”.



UN SUCCESSORE DONNA?

Non può mancare un passaggio sulle donne, se questo è il loro secolo come si dice. “Non escludo che un giorno avverrà anche qui- risponde sulla possibilità di avere una pilota a comando della pattuglia acrobatica– ricordiamo che la selezione per entrare a far parte delle Frecce Tricolori avviene esclusivamente su base volontaria”.

UN SOGNO ITALIANO

Quella selezione che Vit non immaginava né sognava sin da bambino, come ammette con sincerità. “Mi sono avvicinato al mondo militare e poi a quello aeronautico piano piano, scoprendo possibilità man mano che andavo avanti. Mi sono affacciato poi alla realtà delle Frecce Tricolori quando ormai ero un pilota operativo dell’Aeronautica Militare”. Oggi la pattuglia soffia 62 candeline, e quel “sogno fatto da grande ma non per questo meno bello” del Comandante Vit, qui a Rivolto e sui cieli della Nazione, appartiene un po’ a tutti.

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