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Vaccini, Burioni: “Inutili e dannosi? Ecco il racconto di una mamma”

Lo scrive il medico e professore di Microbiologia e Virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano che riporta la 'disavventura' di una mamma.

Pubblicato:26-06-2018 09:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:18
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ROMA – “I vaccini non servono e talvolta sono pure dannosi. Perché non è vero ce lo spiega oggi una mamma, Amalia Cozzolino”. Lo scrive su facebook Roberto Burioni, Medico, Professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che in un post riporta la ‘disavventura’, per fortuna con lieto fine, di una mamma. 

Ti pare che mio figlio si va a beccare la meningite?

“Io sono una di quella che decise di non vaccinare suo figlio contro il meningococco- racconta la signora Cozzolino- Mi dissi ‘ma sì, ti pare che si va a beccare la meningite’. E invece, questo meningococco che sentivo così lontano tanto da non reputarlo pericoloso, scelse mio figlio. La febbre tutta la notte, sintomo di una normale influenza, neanche molto alta. La mattina ancora era vivo, le gambe e le braccia con i sintomi della necrosi dei tessuti. Sepsi meningococcica. La corsa in ospedale, i pensieri atroci affollati in quella corsa… Tre grammi di rocefin in vena dopo un ora dal ricovero. Io avevo smesso di parlare. ‘Signora suo figlio ha la meningite, per l’esattezza una sepsi meningococcica’. Il trasferimento al bambino Gesù di Roma, sperando che arrivasse vivo. Non parlava più. Non si muoveva più. Non apriva gli occhi. Non ascoltava. Non mi sentiva”. Io, dice ancora, “riuscivo a pensare solo Dio, a dire solo Dio. Al bambino Gesù, anche se incosciente hanno applicato la profilassi e la terapia del caso. ‘Signora, abbiamo fatto il possibile’. Come il possibile? Il possibile non basta…dovete fare l’impossibile, ridarmi mio figlio’. Neanche le lacrime mi venivano giù’. 


Ho aspettato tutta la notte che quel quasi cadavere aprisse gli occhi, aspettando che quella cosa impossibile diventasse possibile

‘Alle sei del mattino ha mosso la bocca e un ditino della mano. Sono rimasta fissa a guardare incredula aspettando un altro movimento di quel ditino. Poi ha detto… ‘mamma…’. Io non ho detto nulla. Ho pensato solo grazie a Dio. Mio figlio è uscito vivo da una sepsi meningococcica, un caso più unico che raro tanto che il primario di infettivologia parlò di bambino miracolato. Sono qui per dare la mia testimonianza a favore dei vaccini. Quel bambino si chiama Claudio Gabelli e ha potuto continuare la sua vita perché un qualcosa ha deciso così. Quel bambino ha rischiato di morire perché i suoi genitori avevano avuto paura di vaccinarlo. Ringrazio Dio perché ho potuto avere il perdono dalle sue stesse labbra”.

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