ROMA – “Alle due ero sveglio perché stavo lavorando al computer e ho iniziato ad avvertire crepitii che piano a piano ho sentito con frequenza maggiore. Mi sono alzato, ho sentito una sorte di sindrome vertiginosa come quando senti il pavimento sotto i piedi quando c’è un terremoto”. È quanto dichiara Fabio D’Andrea, residente della palazzina parzialmente crollata a via della Farnesina a Ponte Milvio, e il primo a dare l’allarme. “Ho svegliato mia moglie- ha aggiunto-, ci siamo messi addosso qualcosa e siamo scesi urlando. Sono scesi tutti quanti giù: mentre scendevo io ho urlato e suonato alle porte per avvertire tutti avvisandoli di lasciare i pacchi da portar via che tutti stavano preparando. Siamo arrivati nell’androne e stava già cominciando a crollare la parte esterna del portone. Allora siamo dovuti uscire da una finestra”. “Noi- ha raccontato ancora- eravamo in allarme già da ieri. Ieri alle 12 circa sono arrivati i vigili per la verifica di una piccola crepa sulla parte esterna del palazzo, ad alcune persone hanno detto di andar via se possibile”.
Sono circa 120 le persone le persone evacuate a seguito del crollo del palazzo di via della Farnesina a Roma. Centoventi persone di quattro edifici. Oltre a quello parzialmente distrutto sono stati messi in sicurezza altri tre palazzi adiacenti.
Al momento del crollo, si apprende dalla Protezione civile, si trovavano all’interno dell’edificio solo nove persone, le restanti – la struttura ospitava nove famiglie e uno studio legale – erano già state evacuate i giorni scorsi per via di alcune profonde crepe sulla facciata. Ad accogliere i residenti evacuati, la parrocchia di Ponte Milvio, Gran Madre di Dio. Nell’oratorio di quest’ultima i volontari della Protezione civile stanno fornendo una prima assistenza.
di Ugo Cataluddi, giornalista professionista
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