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Morbillo, Iss: “Un morto ogni 1000 malati”; Aderenza alla terapia, arriva l’algoritmo per migliorarla

Edizione 16 aprile 2018

Pubblicato:16-04-2018 10:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:46
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MORBILLO. PRESIDENTE ISS: UN MORTO OGNI 1000 MALATI IN ITALIA

“La letteratura scientifica generale indica una percentuale di un decesso per ogni circa 3mila casi registrati di morbillo, ma in Italia – nell’ultimo periodo – stiamo invece registrando una media di un decesso ogni mille casi: questo rappresenta un record mondiale in termini di casistica”. A farlo sapere il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi, commentando, a margine di un evento a Roma, il caso del bimbo di 10 mesi morto a Catania a causa del morbillo. “Questa- ha aggiunto infine Ricciardi- è la conseguenza dei vaccini non obbligatori”.

ICTUS. 120MILA CASI L’ANNO E 1 SU 3 AVRÀ GRAVI DISABILITÀ

In Italia l’ictus colpisce circa 120mila persone ogni anno ed è il più grande produttore di disabilità grave in tutti i Paesi sviluppati, inclusa l’Italia, nonché la  seconda causa di morte, con l’11,1% di decessi. Il 30% di questi 200mila hanno come conseguenza dei deficit motori, cognitivi o di linguaggio, e necessitano di trattamento riabilitativo. Circa il 50% dei pazienti che afferiscono alla riabilitazione neurologica sono infatti pazienti con effetti di ictus. È quanto hanno fatto sapere gli esperti a Trieste, durante il 18esimo Congresso nazionale della Società italiana di Riabilitazione Neurologica.


ADERENZA A TERAPIA, ARRIVA ALGORITMO PER MIGLIORARLA

Più della metà dei pazienti cronici italiani (il 56%) ha pensato di abbandonare le cure, mentre per uno su dieci (il 12%) si tratta di un pensiero ricorrente. Il 45% dei soggetti, infine, si sente ‘confuso, disorientato e incapace di gestire la propria condizione’. Così l’aderenza alle cure scende, le patologie peggiorano e aumentano i costi per il Servizio sanitario nazionale, stimati in 19 miliardi di euro all’anno. Ma ora un algoritmo messo a punto dall’Università Cattolica, grazie al contributo non condizionato di Merck, può aiutare a invertire questo fenomeno.

FARINE CON ACIDO FOLICO PER EVITARE MALFORMAZIONI NEONATO

Il 70% delle malformazioni neonatali potrebbero essere evitate con l’assunzione quotidiana di acido folico durante la gravidanza e nei mesi che immediatamente la precedono. Una pratica poco diffusa in Italia, questa, che mette a rischio la vita di centinaia di bambini e che in altri Paesi del mondo è stata contrastata con l’introduzione di farine di frumento fortificate. “Solo il 30% delle donne attua la profilassi volontaria con acido folico raccomandata dall’Oms nel periodo pre-concezionale- fa sapere il presidente della Società Italiana di Neonatologia, Mauro Stronati- che non si è comunque dimostrata sufficiente a ridurre l’incidenza di queste patologie. Con l’introduzione di alimenti fortificati, invece, come avvenuto in altri Paesi del mondo, si potrebbero prevenire fino a 57mila difetti alla nascita”.

MORTE IN CULLA, COLPITI 300 NEONATI L’ANNO ENTRO PRIMI 12 MESI

Ogni anno in Italia circa 300 bambini entro il primo anno di vita, con un picco tra il secondo e il quarto mese, sono vittime della cosiddetta ‘morte in culla’, cioè della ‘Sindrome della morte infantile improvvisa’. Tale evento non corrisponde a una precisa patologia, ma si applica quando si possono escludere tutte le altre cause note per spiegare il decesso del bambino, dalle malformazioni agli eventi dolosi. Si è parlato di questo in occasione di un convegno organizzato dall’associazione ‘Semi per la Sids’ all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.

BOOM DI TUMORI OROFARINGEI, +250% NUOVI CASI IN 10 ANNI

Sono tutte quelle forme di cancro che si sviluppano sopra le clavicole e sotto i tessuti cerebrali. E sono in forte aumento sia in Italia sia nel resto d’Europa. Si tratta dei tumori della testa-collo, che lo scorso anno hanno fatto registrare, solo nel nostro Paese, 9.400 nuovi casi. È quanto emerso in occasione dell’ottavo Congresso europeo delle Società di Oncologia Cervico-Facciale. L’aumento, in particolare, è stato del 250% negli ultimi dieci anni, per un totale di 1.900 persone colpite nel 2017. I motivi di questo boom vanno ricercati, oltre che negli stili di vita errati, anche nelle infezioni da Papillomavirus ai quali sono attribuibili il 50% dei casi in Europa.

DISPOSITIVI. ENTRO 30 APRILE DA AZIENDE DICHIARAZIONE SPESE

Entro il 30 aprile tutte le aziende che producono o commercializzano dispositivi medici, compresi quelli medico-diagnostici in vitro e su misura, dovranno inviare al ministero della Salute la dichiarazione relativa all’ammontare complessivo della spesa sostenuta nell’anno 2017 per le attività di promozione. La dichiarazione va presentata anche qualora l’importo da versare sia pari a zero. I soggetti che effettuano anche attività di promozione in ambiti merceologici differenti sono tenuti a dichiarare e contribuire per la quota parte di attività volte alla promozione dei dispositivi medici.

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