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Mafie, la stoccata di Libera al processo Aemilia: “Politica e imprese mai in aula”

Il processo contro la cellula della 'ndrangheta che aveva messo radici in Emilia va avanti da oltre due anni nel Tribunale di Reggio Emilia

Pubblicato:08-05-2018 16:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:51

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REGGIO EMILIA – Sugli sgoccioli di Aemilia piove un pesante giudizio critico. Arriva dal presidente regionale di Libera, Daniele Borghi, che rimprovera al mondo economico e politico la bassissima partecipazione alle udienze che si susseguono da oltre due anni nel Tribunale di Reggio Emilia, nel più grande processo contro la ‘ndrangheta al nord. “Come Libera ci siamo come parte civile, ma abbiamo tentato anche di portare anche una parte della comunità del popolo italiano. Poichè la giustizia si celebra nei Tribunali in suo nome è assurdo che il popolo italiano non si faccia vedere e sentire“, dice Borghi.

Aggiungendo poi: “Noto una mancanza delle istituzioni: a parte qualche sindaco che è venuto qualche volta, il mondo istituzionale è completamente assente“. E poi “manca il mondo imprenditoriale e dell’economia che è quello che è stato più danneggiato dall’azione di questi signori (se sarà confermata in giudizio): eppure loro non ci sono”. Insomma, “non se ne parla, sembra che sia un fatto locale e pare che la nostra comunità voglia far passare in fretta questa buriana. Ma è un’occasione persa perchè se non si conoscono questi fenomeni non si possono mettere in atto le contro reazioni”.

L’esponente di Libera è un fiume in piena: “Qui la Regione e ogni Provincia e Comune ha presidenti, sindaci giunte e consiglieri. Se a turno otto, 10, 15 di loro si fossero presentati in aula sarebbe stato un messaggio incredibile perché anche i segni hanno la loro importanza: la presenza delle istituzioni vuol dire che la comunità è presente e vuole capire per reagire. Così invece questo messaggio, al di là delle dichiarazioni che fanno tutti i sindaci, è debole. Così come è debole la presenza del mondo economico”.  La distanza e le assenze rispetto al processo Aemilia, continua Borghi, non “penso che siano un sintomo di collusione, ma di disattenzione sì. Non basta dire che lo si legge sul giornale, bisogna esserci“. In conclusione il presidente regionale di Libera garantisce però: “Noi continueremo a portare qui i ragazzi delle scuole. Sono già oltre 2.700 quelli venuti da tutta l’Emilia-Romagna e da altre regioni come Trentino e Toscana e Marche. Dalla prossima settimana, ricominceremo”.


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