ROMA – Aver riconosciuto gli psicologi come professione sanitaria “ha aperto soprattutto una prospettiva: significa auspicarne una presenza numericamente più consistente, ma anche un riconoscimento specifico ai bisogni psicologici dei pazienti e spesso anche di quanti lavorano con i malati”. Lo spiega alla Dire Paola Binetti, deputato Udc.
Binetti pensa “ai medici e agli oncologi, che sono esposti ad un rischio vita più stressante. Ma penso anche agli infermieri, che lavorano con ritmi molto pesanti e che presentano pure elementi di ansia, depressione e stanchezza. Ma voglio rivolgere il mio pensiero soprattutto ai pazienti, alla possibilità per ognuno di loro di essere curato per la patologia specifica che presenta, come un tumore, una malattia rara o su base immunitaria e debilitante”.
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