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In Polesine Casellati ‘tocca con mano’: “Scenari dolorosi”

La presidente del Senato: "Lo Stato garantisca il mancato reddito agli agricoltori"

Pubblicato:05-08-2022 16:03
Ultimo aggiornamento:05-08-2022 16:03

siccità
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VENEZIA – “Sono venuta qui nel Polesine per raccogliere il grido d’allarme degli agricoltori e toccare con mano i danni che la siccità ha provocato su queste terre floride che tutti conoscono come ‘il granaio del Veneto’ e che oggi ci restituiscono invece un’immagine così dolorosa”. Così la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati oggi in Polesine, per vedere di persona la grave situazione di secca in cui versa il Po su invito di Confagricoltura Veneto. “L’ondata di calore non accenna a placarsi e la conta dei danni in Veneto continua ad aumentare soprattutto in zone, come in Polesine, dove da parecchie settimane non è più possibile irrigare, con perdite enormi per il riso, il mais e la soia”, aveva detto Lodovico Giustiniani presidente di Confagricoltura Veneto, anticipando cosa avrebbe trovato Casellati.

CASELLATI: LO STATO DEVE GARANTIRE IL MANCATO REDDITO AGLI AGRICOLTORI

“Le produzioni agricole sono il nostro oro nero, la risorsa più importante per il Paese. La guerra in Ucraina sta dimostrando il valore fondamentale delle materie prime. Senza grano e senza mais dipendiamo da altre economie e questo ci espone a rischi e conseguenze”, ha sottolineato la presidente, aggiungendo: “Se gli agricoltori pagano sulla propria pelle il prezzo della siccità, i consumatori e le famiglie ne pagano le conseguenze al supermercato e nell’acquisto di beni alimentari che in queste settimane sono aumentati di quasi il 10%”. E dunque “non possiamo permettere che la siccità trasformi in un deserto la nostra economia“. Di fronte dai danni della siccità, per Casellati “lo Stato deve garantire il mancato reddito agli agricoltori e alle loro famiglie, e serve la copertura finanziaria necessaria affinché nessuno venga lasciato indietro”.

Quanto alla siccità, la “si può battere con la pianificazione. Investendo sulle opere irrigue per la raccolta idrica, sugli invasi e le canalizzazioni. Solo così le nostre colture avranno sempre l’acqua quando serve. Mai come in questo caso si può dire: senza aspettare che cada dal cielo”.


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