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Il Telegraph: “Perché Wimbledon non esclude anche i tennisti cinesi?”

Mentre avanza il rischio che allo storico torneo vengano tolti i punti Atp, il quotidiano inglese critica gli organizzatori per la decisione di escludere i tennisti russi e bielorussi

Pubblicato:12-05-2022 12:17
Ultimo aggiornamento:12-05-2022 12:31

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ROMA – Ora la politica inglese se la prende con i tennisti. E non tennisti qualunque: con Rafa Nadal, Roger Federer e Andy Murray. Tre leggende. Prova a farli passare per fiancheggiatori di Putin, per la loro “resistenza” alla decisione di Wimbledon di escludere i giocatori russi e bielorussi. Il Telegraph denuncia, con un duro editoriale di Oliver Brown, il tentativo di usare la leva populista sui rappresentanti dei giocatori nel board che dovrà decidere se togliere al torneo i punti Atp, trasformandolo di fatto in una esibizione ricchissima.

Che Federer e Nadal, a causa del loro disagio per il divieto, siano in qualche modo acquiescenti sulla guerra di annientamento di Putin in Ucraina è palesemente assurdo“, scrive Brown. Ormai “questo è ora un gioco di assoluti, in cui una questione di dilemmi etici diabolici può essere ridotta a rozze certezze con noi o contro di noi. Più a lungo va avanti la saga sul trattamento riservato ai russi da parte di Wimbledon, più la retorica parlamentare scende in profondità nel populismo di rango”.

“Prendi la situazione di Daniil Medvedev – continua l’articolo – A prima vista, il numero due al mondo non ha fatto nulla di male. Non ha legami documentati con Putin, è un appaltatore indipendente che vive a Montecarlo e ha affermato esplicitamente i suoi sentimenti contro la guerra. Eppure il governo lo considera ancora inadeguato”. Gli hanno chiesto di ripudiare apertamente Putin, e “questa è una richiesta impraticabile“, “la Russia è una terra in cui i dissidenti possono essere avvelenati con il polonio durante il tè pomeridiano. Se Medvedev diventasse troppo stridente, metterebbe in pericolo non solo se stesso, ma potenzialmente anche la sua famiglia”.


“Qualcuno – continua l’articolo del Telegraph – potrebbe dire che nel 2022 il tennis, uno sport che ha già visto Novak Djokovic fuggire dall’Australia con il dubbio pretesto che sarebbe stato un parafulmine per gli anti-vaxxer, ne ha già abbastanza di demonizzare i giocatori sulla base della percezione altrui delle loro opinioni“.

Se Wimbledon ha intenzione di seguire questa strada, inserendo nella lista nera tutti i rappresentanti di autocrazie – si chiede ancora Brown – allora perché continua ad ammettere giocatori dalla Cina, un Paese esplicitamente accusato di genocidio dalle agenzie di intelligence degli Stati Uniti?”.

JACOBS: “SBAGLIATO ESCLUDERE RUSSI E BIELORUSSI”

Sul tema è stato interpellato anche Marcell Jacobs, campione olimpico nei 100 metri a Tokyo. “Tennisti russi esclusi da Wimbledon? Sono la persona più sbagliata per parlare di queste cose anche perché non seguo tanto queste vicende – è la premessa del velocista azzurro – Ma il fatto di escludere lo sport da queste grandi manifestazioni non è giusto perché gli sportivi non c’entrano nulla con queste situazioni, anzi lo sport solitamente aiuta la pace. Non credo che sia corretto, ma non sono nessuno per poter dire cosa sia giusto e cosa no”.

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