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Piranesi, Lanciani e Ricci: a Roma il centro dell’archeologia e della storia dell’arte

La Biblioteca, oggi tra Palazzo Venezia e la splendida Sala della Crociera del Collegio Romano, vede il suo futuro a Palazzo San Felice, alle falde del Quirinale su progetto dell'archistar Mario Botta

Pubblicato:31-03-2022 14:50
Ultimo aggiornamento:21-04-2022 15:21

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ROMA – Le orecchie d’asino sono ancora lì, impresse sulla pagina: due campanili che svettano sul Pantheon, due torri barocche realizzate dal Bernini, ma da tanti disprezzate e derise al punto da essere demolite con l’Unità d’Italia. Storie di una Roma niente affatto scomparsa, ma che anzi rivive nell’opera di Giovanni Battista Piranesi, architetto e incisore sopraffino che nella seconda metà del Settecento ha immortalato le vestigia della Città eterna. Decine di riproduzioni raccolte da un altro grande dei beni culturali italiani, Rodolfo Lanciani. È lui, il padre della Forma urbis Romae, a conservare le incisioni di Piranesi insieme a una importante serie di stampe, disegni e fotografie, databili tra il XVII e il XIX secolo. Quella collezione così ricca messa insieme da Lanciani, in grado di svelare nei dettagli monumenti come il Colosseo e i Fori o di tracciare la topografia di Roma in diverse epoche, costituisce uno dei fondi più importanti della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte. Oggi dislocato tra Palazzo Venezia e la splendida Sala della Crociera del Collegio Romano, l’Istituto librario vede il suo futuro a Palazzo San Felice, alle falde del Quirinale, in corso di restauro su progetto dell’archistar Mario Botta.

Nata nel 1875 a servizio dei funzionari che il nuovo Stato italiano destinava alla tutela delle Belle Arti, la Biblioteca aveva in origine sede in piazza della Minerva, per poi essere trasferita, nel 1922, a Palazzo Venezia. Oggi fa parte del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, Istituto del ministero della Cultura reso autonomo nel 2019 e guidato da Edith Gabrielli. È qui, nella torre che affaccia su una delle principali piazze di Roma, che vengono conservate con cura le opere di Piranesi racchiuse nel Fondo Lanciani, in deposito dall’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte. Altri fondi costitutivi della Biblioteca trovano posto nella Sala della Crociera.

“Si tratta di numerosi fondi storici legati a personalità di grande rilievo del mondo artistico e culturale italiano- spiega Gabrielli all’agenzia Dire- come ad esempio Corrado Ricci, che è stata una delle personalità chiave della storia dell’arte a cavallo tra Ottocento e Novecento. A capo della Direzione generale Antichità e Belle Arti del Ministero, Ricci ha fondato il Bollettino d’Arte e soprattutto ha dato un fondamentale impulso allo sviluppo della Biblioteca”. Tanti e diversi i temi approfonditi dall’Istituto, tra cui una ricchissima raccolta di materiali librari sul Grand tour, il viaggio culturale che gli europei compivano in Italia a partire dal Cinquecento e soprattutto tra il Settecento e l’Ottocento. E poi le arti decorative, a cui la Biblioteca dedica grande spazio. “È un aspetto della produzione artistica che merita pari dignità dell’architettura, della scultura e della pittura- tiene a dire Gabrielli- Poche biblioteche hanno dedicato un’attenzione specifica a questo settore, ma per chiunque voglia studiare dei tessuti, delle vetrate o dei gioielli questo è il posto giusto”.


Negli anni Settanta fanno il loro ingresso nella Biblioteca altri importanti fondi, come quello dedicato ad Attilio Rossi. Storico dell’arte e funzionario della tutela, Rossi amava collezionare edizioni pregiate, tra cui un testo illustrato del XVI secolo delle Metamorfosi di Ovidio, tre edizioni arricchite da rami o xilografie de L’Orlando Furioso e soprattutto una edizione de La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso illustrata da Giambattista Piazzetta. È così che negli anni la Biblioteca ha visto crescere in modo esponenziale la sua raccolta, tanto che nel 1989 ha ottenuto una seconda sede nella Sala della Crociera nel palazzo del Collegio Romano, che ospita anche il ministero della Cultura. Finora fruibile solo dagli studiosi, la splendida sala di lettura è oggi aperta al pubblico grazie alle visite guidate inaugurate dal VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia. Una iniziativa fortemente voluta dalla direttrice “per far scoprire a tutti, non solo a chi frequenta la biblioteca per lavoro – dice – quanto sia importante questo luogo per la costruzione della cultura”.

Nel segno di un passato imprescindibile, la Biblioteca guarda dunque sempre di più al presente e al futuro. “Accanto all’apertura al pubblico di queste sale, l’oggi di questo Istituto sono anche gli oltre cento periodici specializzati che sono stati digitalizzati e dunque consultabili da altri luoghi, ma anche un personale altamente qualificato in grado di assistere gli appassionati e ancor più gli studenti che vengono qui a preparare le loro tesi di laurea”. E il domani della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte sarà sempre più al centro della città, grazie alla nuova sede a due passi dal Quirinale. La Presidenza della Repubblica, infatti, ha deciso di destinare Palazzo San Felice come nuova sede della Biblioteca. E un archistar, un grande maestro dell’architettura contemporanea come Mario Botta ha donato il progetto della nuova Biblioteca a Sergio Mattarella e a tutti gli italiani. “La nuova sede– conclude Edith Gabrielli- sarà così funzionale, efficiente e aperta a tutti: studenti, studiosi e all’intera città di Roma”.

Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto ‘Biblioteche d’Italia’ è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia. Il documentario sulla Biblioteca di Archeologia e Storia dell’arte di Roma fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia https://www.instagram.com/p/CbwvVcRKgb0/. Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca sarà giovedì 7 aprile 2022.

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