NEWS:

Rossi-Doria: “I bambini grandi assenti nelle politiche istituzionali”

"L'emergenza monogenitorialità è donna nell'85% dei casi". Il tema al centro della tavola rotonda del progetto 'Crescereinsieme'

Pubblicato:18-11-2020 11:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:35

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “C’è un’emergenza nei nostri territori che viene molto prima della pandemia da Covid-19, ed è quella dei nuclei monogenitoriali: circa 10.000 nel territorio capitolino, per un totale di oltre 15.000 minori“. Un’emergenza dai connotati piuttosto definiti: “La monogenitorialità, difatti, é donna nell’85% dei casi“. Parte da qui Salvatore Carbone, portavoce della rete Mam&Co, prendendo parte alla tavola rotonda ‘Tempo di Covid: esclusione e povertà educativa nei nuclei monogenitoriali mamma-bambino‘, organizzata in preparazione alla Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e l’Adolescenza, dalle 14 organizzazioni promotrici del progetto ‘crescereinsieme’. Dati allarmanti se si considera, puntualizza Carbone, “che con il nostro lavoro di cooperativa abbiamo intercettato in questa fase circa 1.000 nuclei monogenitoriali“. C’e’ quindi “un disagio che riusciamo a incontrare, e uno che non riusciamo a intercettare- puntualizza- Questa differenza è uno dei primi effetti della pandemia: tra i visibili e gli invisibili”.

CHI SONO QUESTE MADRI?

Chi sono queste madri? Questa la domanda che apre la tavola rotonda: “Sono madri che non hanno scelto questa condizione, ci si ritrovano perché figlie di percorsi di separazioni, fughe, violenze e allontamenti“. Per tutte queste mamme “la solitudine diviene isolamento“, e spesso vi si aggiunge “l’assenza di sostegno lavorativo e abitativo, lo stress psicologico o il ‘precariato di cittadinanza’, per tutte quelle che vivono nella drammatica situazione di non sapere nemmeno a chi rivolgersi”. I bambini, poi, risultano i “grandi assenti nelle politiche istituzionali”, riflette Marco Rossi-Doria, già sottosegretario all’Istruzione, attualmente vicepresidente di ‘Con i Bambini’.

Nei dpcm, gli fa eco lo psicoterapeuta e scrittore Alberto Pellai, “i minori sono comparsi pochissime volte. C’erano più indicazioni e specifiche su come gestire gli animali domestici piuttosto che i bambini. I genitori, cosi’, si sono dovuti arrangiare, la famiglia ha avuto difficoltà oggettive in questa fase: famiglie confinate in luoghi molto ristretti, con genitori separati in regioni diverse”.


Un coacervo di “vulnerabilità emotiva e affettiva, con amplificazioni, poi, per alcuni nuclei in particolare, con caratteristiche ancor più intense e impattanti” degli altri. Un quadro con conseguenze ben precise: “Dai dati che abbiamo, seppur di difficilissima stima- aggiunge Rossi-Doria- sappiamo che tra i 700mila e il milione di bambini sono passati dalla povertà relativa a quella assoluta, in questi mesi”. Non è il Covid a generare tutto questo, ma “il Covid assieme alla povertà. Una considerazione fin troppo assente nel dibattito pubblico e mediatico”, statuisce. 

Perciò, l’obiettivo della tavola rotonda è “rimettere al centro del dibattito pubblico il tema della ‘sapienza di cura’: una cura che ha un prezzo ma senza risorse, che necessita di ritrovare una sua cittadinanza”.

GLI OBIETTIVI DI #CRESCEREINSIEME

Con #crescereinsieme si intende fare rete “di prossimità fare sistema dal basso: stare sul pezzo, al fianco delle persone, delle donne, delle insegnanti, degli educatori e operatori”. In questa crisi, difatti, c’è “una grande questione di genere: la cura é lasciata alle donne e sebbene importante, l’aiuto maschile e’ minoritario”. Basti pensare che “il 90% dei docenti di scuola italiana-aggiunge Rossi-Doria- è donna. Ecco perché la scuola ha retto: perché da un lato del telefono c’erano le mamme e dall’altro le maestre”.

L’evento, in diretta Facebook sulla pagina di Crescere insieme, è stato poi arricchito dalle esperienze sociali e amministrative sul campo. La psicoterapeuta Cristina Coevre, dell’associazione ‘Il Melograno’, ha illustrato la rimodulazione dell’homevisiting in tempi di Covid: “Nessuna mamma è stata lasciata sola- racconta- e l’utilizzo dei dispositivi tecnologici anche qui si è rivelato prezioso”.

Dispositivi che, ad esempio, il municipio VIII della Capitale ha cercato di mettere a disposizione. “In aggiunta al progetto delMunicipio Solidale‘ è stato attivato un servizio specifico per i bambini”, spiega difatti Alessandra Aluigi, assessora alle Politiche Sociali.

E anche qui torna il dato sulla monogenitorialità: “Circa il 15% delle richieste sono arrivate da nuclei monogenitoriali”, illustra. Nonostante gli sforzi, pero’, la testimonianza dell’amministrazione municipale torna a sottolineare le carenze su più ampia scala: “Abbiamo bisogno di un intervento organico che fornisca una cornice unica per tutti- continua Aluigi- Credo che un’amministrazione, anche in una città complessa come Roma, abbia questo preciso dovere”. Emerge come necessario “un orizzonte politico che non urli in TV, un orizzonte, in senso proprio, di attenzione alla ‘polis’ comune- chiosa Rossi-Doria- Siamo in una terra di mezzo e le istituzioni appaiono troppo deboli. La società italiana non può funzionare se abbiamo una cosi’ larga fetta esclusa da cosi’ tanti livelli- conclude- su così tante dimensioni”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it