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Corruzione nell’Azienda siciliana trasporti, “logiche clientelari nella gestione del personale”

Commissione Antimafia dell'Ars: "Tra i ruoli apicali continuano a svolgere, riconfermati nelle loro funzioni, soggetti coinvolti nell'indagine penale"

Pubblicato:31-05-2022 16:25
Ultimo aggiornamento:31-05-2022 18:34

claudio fava-min
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PALERMO – La gestione del personale dell’Ast, Azienda siciliana trasporti partecipata interamente dalla Regione, “è pesantemente condizionata da logiche clientelari e pressioni politiche”. Lo si legge nelle conclusioni della relazione redatta dalla commissione Antimafia dell’Ars, che ha chiuso una indagine sulla società regionale finita al centro di una inchiesta per corruzione e truffa della Procura di Palermo con 16 indagati e che cita a sua volta il provvedimento adottato dal gip del Tribunale.

La relazione è stata presentata dal presidente dell’organismo parlamentare, Claudio Fava, in una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni di Palermo. Dal lavoro dei commissari emergono “fatti, comportamenti e omissioni – si legge – che aggravano, purtroppo, il quadro proposto dalla magistratura e che richiedono un ripensamento urgente e complessivo da parte della Regione Siciliana nelle proprie funzioni di gestione e di controllo nei confronti della più importante Partecipata regionale”. La relazione cita ancora il gip: “Dagli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini è emerso con straordinaria nitidezza il fenomeno delle assunzioni di personale legate a logiche politiche; assunzioni ‘pilotate’ che hanno fatto dell’Ast una scatola contenitrice di lavoratori non necessari all’azienda”.

La commissione rileva poi che “tra i ruoli apicali dell’azienda continuano a svolgere, riconfermati nelle loro funzioni, soggetti coinvolti nell’indagine penale, adducendo – ancora l’Antimafia siciliana – la giustificazione piuttosto singolare d’una carenza di risorse umane”. La “sensazione” dei commissari è che l’indagine penale su Ast “sia stata vissuta da taluni, alla Regione e nell’Azienda, solo come una fastidiosa interferenza, un oggettivo intralcio alle consolidate pratiche di amministrazione e di lottizzazione, un problema da tenere tra parentesi e da smaltire. Rapidamente e silenziosamente”.


CASO AST, FAVA: “LA REGIONE NON HA ESERCITATO I SUOI POTERI

“La Regione Siciliana ha una serie di poteri su Ast e sul suo Consiglio di amministrazione ma non li ha mai esercitati”. Così il presidente dell’Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, incontrando la stampa per presentare la relazione conclusiva dell’indagine sulla società partecipata regionale finita al centro di una inchiesta per corruzione e truffa portata avanti dalla Procura di Palermo. Secondo Fava esisteva “un consolidato sistema di lottizzazione”. 

E parlando con i cronisti a margine della conferenza stampa, Fava ha aggiunto: “La Regione è socio unico dell’Ast, proprietaria al 100% della Partecipata, ed è abbastanza inconsueto il silenzio con cui si è accettato che l’Ast continuasse a essere una fabbrica del consenso e che i forti vulnus sul piano gestionale e organizzativo, denunciati da un audit interno, restassero lettera morta. Il Cda dell’Ast è stato lasciato nella condizione di fare dell’azienda ciò che voleva”. Il presidente dell’Antimafia siciliana ha poi concluso: “A questo punto sarà compito della Regione porsi il problema di come garantire qualità nella gestione e nell’organizzazione aziendale delle sue Partecipate.

ANTIMAFIA ARS: “MOBBING SU LEGALI CHE SOLLEVARONO CASO

“Mobbing aziendale” nei confronti di due avvocati vittime di un vero e proprio “calvario” e un clima di “surreale crescendo di delegittimazione” nei confronti dei due legali. Questo avveniva all’interno dell’Azienda siciliana trasporti, finita al centro di una inchiesta per corruzione e truffa da parte della Procura di Palermo, secondo quanto riferisce la commissione Antimafia dell’Ars che ha concluso una indagine sulla Partecipata regionale.

La relazione ripercorre le tappe dell’indagine interna di audit portata avanti dai due avvocati Giuseppe Terrano e Sergio Lo Cascio, che con le relazioni presentate e la ricostruzione delle irregolarità hanno contribuito al lavoro dei magistrati. Nella Partecipata, però, dopo queste relazioni, si registrò “l’improvviso cambio di atteggiamento” che, secondo i commissari, arrivò fino al “mobbing aziendale”. “E di questa relazione nessuno sa più nulla – si legge nel documento dell’Antimafia -. Dichiarano di non averne saputo nulla nemmeno i componenti del collegio sindacale, ai quali Terrano e Lo Cascio affermano di aver indirizzato copia”.

Il giudizio dell’Antimafia siciliana è netto e tra le 81 pagine della relazione c’è spazio anche per una citazione de ‘I promessi sposi’: “La vicenda degli avvocati è particolarmente istruttiva – si legge – per comprendere quanto fosse radicata nel management della partecipata la filosofia del ‘troncare, sopire, sopire, troncare'”. La relazione riporta anche il contenuto dell’audizione dei legali: “A seguito delle indagini io ho difficoltà ad andare in azienda – dice Terrano nel corso di una audizione -. Sono completamente isolato”. E ancora: “Non c’è stata una persona che mi ha detto ‘Giuseppe, grazie’ o ‘complimenti per quello che avete fatto. Avete avuto coraggio…”.

FAVA LASCIA L’ANTIMAFIA DELL’ARS: “PASSO DI LATO PER IMPEGNO ALLE PRIMARIE

Claudio Fava lascia la presidenza della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana. Lo ha annunciato lo stesso Fava nel corso della conferenza stampa convocata per presentare le relazioni sulle ultime due indagini portate avanti dall’organismo parlamentare: Ast e incendi.

“Questa è l’ultima conferenza stampa che faccio da presidente – ha affermato -. Come avevo già anticipato, faccio un passo di lato dal momento che sono impegnato nelle primarie del centrosinistra. Per una questione di opportunità non presiederò più i lavori della commissione”.

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