
ROMA – ‘Almaviva non si tocca’. ‘In 3mila a casa. Politici, dove siete?’. Sono centinaia i lavoratori di Almaviva Contact e Gepin Contact che stanno dando vita a un assedio sonoro con fischietti, trombe e megafoni alla sede del ministero dello Sviluppo economico, in una protesta in via Molise – organizzata dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil – contro la procedura di licenziamento di migliaia di dipendenti aperta dall’azienda in tutta Italia: solo a Roma sono a rischio oltre 900 posti di lavoro.
“I lavoratori non hanno nessuna intenzione di farsi scippare il futuro solo perché le istituzioni, i committenti e le aziende appaltatrici si rimpallano le responsabilità anziché prendere velocemente le decisioni necessarie a risolvere la crisi del settore con un freno alle delocalizzazioni, stop alle gare al massimo ribasso e rivisitazione degli incentivi e sgravi“, ha spiegato Fabrizio Micarelli, segretario regionale Slc Cgil.
“In questo drammatico scenario manca ancora un attore primario: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che a oggi non ha pronunciato una sola parola su un settore al tracollo e che impiega oltre 80mila addetti. Non molleremo fino a quando questo settore non verra” messo in sicurezza il settore, dando applicazione alle leggi vigenti”.
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