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Bologna, fuori pericolo la 25enne accoltellata dall’ex la Vigilia di Natale

La giovane donna di Bologna è ancora in prognosi riservata ma è fuori pericolo dopo che l'ex l'ha accoltellata alla gola la Vigilia di Natale

Pubblicato:30-12-2022 16:04
Ultimo aggiornamento:30-12-2022 16:25

ausl bologna medici bordon direttore generale
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BOLOGNA – Al momento è ancora in prognosi riservata. Ma la 25enne accoltellata alla gola dall’ex compagno la Vigilia di Natale a Bologna è ormai lucida e quasi del tutto cosciente. “La fase più pericolosa è passata”, assicura Lorenzo Gamberini, rianimatore dell’ospedale Maggiore di Bologna, che sta seguendo la giovane donna e che l’ha assistita anche quando è stata operata e ricoverata dopo l’aggressione dei giorni scorsi. “Sul piano neurologico- spiega il medico- ha recuperato quasi completamente lo stato di coscienza. Per cui abbiamo buone aspettative. Possiamo dire che la fase più pericolosa di questo evento è passata, adesso bisogna prendersi ancora del tempo per capire cosa succederà nei prossimi giorni. Ma siamo positivi”.

IN PASSATO L’EX TENTÒ DI STRANGOLARLA

Anche la madre della giovane, in un’intervista pubblicata oggi dalla stampa locale, racconta che la 25enne ha riaperto gli occhi, che non parla ancora per via delle ferite (inflitte con le forbici alla carotide) ma scrive e si fa capire, seppure a fatica. La madre ha raccontato che la 25enne aveva già subito più volte in passato percosse da parte dell’ex compagno, e anche un tentativo di strangolamento. Ennesimo caso di violenza sulle donne, fenomeno purtroppo in crescita.

“PREOCCUPATI PER UN FENOMENO IN CRESCITA”

“Dal punto di vista degli strumenti legislativi e normativi c’è tutto- afferma il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon- c’è stata grande sensibilità negli ultimi anni da parte del Parlamento e del legislatore a mettere a disposizione strumenti”, come ad esempio il Codice Rosso. “Adesso si tratta di usarli bene- sottolinea Bordon- sono strumenti legati in parte alla repressione e in parte alla prevenzione, che mettono insieme autorità giudiziaria, Forze dell’ordine e operatori sanitari. Il tema però “è culturale, dal punto di vista della società, quindi è molto complicato”, segnala Bordon. Come Ausl di Bologna, conferma il direttore generale, “anche noi siamo preoccupati dei fenomeni in crescita di violenza, di esagerazione e di situazioni molto fuori dalle righe. Abbiamo segnalazioni anche nei nostri in Pronto soccorso, anche di violenza verbale verso le operatrici sanitarie. Quindi è un tema trasversale”.


CONTRO LA CULTURA DELL’ABUSO

In generale, ragiona Bordon, “ci sono atteggiamenti ripetuti in molte situazioni che preoccupano. Parlo anche dei nostri operatori sanitari: ci sono situazioni di tensione evitabile con comportamenti più civili”. In questo contesto, afferma il numero uno dell’Ausl, “le Istituzioni e la società civile si stanno interrogando. Noi operatori sanitari dobbiamo intervenire per salvare come in questo caso una giovane vita, che è stata aggredita in maniera immotivata e selvaggia”. Quindi aggiunge: “Lavorare su questa sensibilità non è facile, è un fronte che si può raggiungere dando tutti il proprio contributo: privati cittadini, scuola e Istituzioni per far crescere una cultura del rispetto più ampia rispetto a quella che c’è, che molto spesso invece è una cultura dell’abuso”.

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