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L’Ocse promuove l’Italia: “Ora avanti con il G20”

È il messaggio che arriva dalla ‘Peer Review’, rapporto di valutazione del nostro sistema di cooperazione allo sviluppo

Pubblicato:30-11-2020 14:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:40

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ocse_g20ROMA – L’Italia è promossa, anche se con un incoraggiamento a fare di più, proprio ora che con la presidenza del G20 può assumere al meglio un ruolo chiave di custode e promotrice del multilateralismo. È il messaggio che arriva dalla ‘Peer Review’, rapporto di valutazione del nostro sistema di cooperazione allo sviluppo, presentato oggi dall’Ocse. Gli autori, nel primo studio complessivo dopo la riforma configurata dalla Legge 125 del 2014, hanno sottolineato come il 2021 appaia sin d’ora “un anno difficile“. A preoccupare è “un declino” degli stanziamenti italiani per la cooperazione allo sviluppo nell’arco di tempo compreso tra il 2014 e il 2019 (il dato vale lo 0,24 per cento del Prodotto interno lordo, a fronte di impegni per lo 0,70). Piacciono però il “modello” e il “sistema”, “multi-stakeholder”, con il coinvolgimento di università, amministrazioni, orgazzazioni della società civile, diaspore, reti territoriali e talenti. Una traccia da seguire, con un’efficienza e determinazione, durante e dopo il G20.

DA SILVA (OCSE): “PRESIDENZA ITALIANA RAFFORZI IL MULTILATERALISMO”

La presidenza del G20 dell’Italia dovra’ dare una spinta per rafforzare il multilateralismo: lo ha detto oggi Jorge Moreira da Silva, direttore del Development Co-operation Directorate dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Il tema e’ in evidenza in un rapporto di valutazione della cooperazione allo sviluppo italiana da parte dell’organismo. “L’Italia e’ un forte sostenitore del multilateralismo, come indica il fatto che il 60 per cento dei suoi Aiuti ufficiali allo sviluppo vada a organismi multilaterali”, ha detto Da Silva. “Oggi il multilateralismo e’ lo strumento chiave: guardiamo alla presidenza italiana del G20 per rafforzarlo”.

MOOREHEAD (OCSE): “CRUCIALE PER PREVENIRE I CONFLITTI”

Gli investimenti nella cooperazione, ad abbracciare prevenzione dei conflitti, aiuto umanitario e prospettiva di sviluppo, devono essere al centro del G20 a presidenza italiana: lo ha detto oggi Susanna Moorehead, presidente del Development Assistance Committee (Dac) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Il tema e’ in evidenza in un rapporto di valutazione della cooperazione allo sviluppo italiana da parte dell’organismo. Durante la presentazione dello studio, Moorehead ha citato il conflitto armato in Etiopia a conferma della necessita’ di un impegno di prevenzione per la pace a monte degli altri investimenti, sempre nella prospettiva degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sgds). La presidente ha sottolineato d’altra parte che le risorse devolute dall’Italia alla cooperazione non superano oggi lo 0,24 del Prodotto interno lordo, nonostante il livello raccomandato sia dello 0,7 per cento.


DEL RE: “SERVE COOPERAZIONE FORTE, CON RUOLO CHIAVE DI CDP”

La disponibilita’ di “fondi consistenti”, il loro utilizzo “ottimale” e un ruolo di Cassa depositi e prestiti (Cdp) tale da configurare “una struttura finanziaria piu’ forte”: questi, secondo la viceministra degli Esteri Emanuela Claudia Del Re, i punti decisivi per la cooperazione italiana in vista della presidenza del G20. Le dichiarazioni sono state rilasciate in videoconferenza, in risposta a una domanda dall’agenzia Dire su quali delle 11 raccomandazioni contenute nel rapporto ‘Peer Review’ dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sia destinata a segnare il foro delle 20 maggiori economie globali.

“La numero nove sara’ chiave per il G20”, ha detto Del Re rispetto allo studio e alla presidenza italiana, al via domani. “Dobbiamo adattarci, perche’ ci vuole una cooperazione contemporanea al passo con i tempi” ha aggiunto la viceministra. “Serviranno fondi consistenti e un loro utilizzo ottimale; sara’ fondamentale per questo concentrarsi su Cassa depositi e prestiti, perche’ ci siano risorse proprie e una struttura finanziaria piu’ forte”. Cdp e’ riconosciuta dalla legge di riforma della cooperazione, approvata nel 2014, come braccio finanziario chiamato a operare sul piano internazionale come una banca di sviluppo.

COOPERAZIONE, DEL RE: “NELLA BOZZA DELLA LEGGE BILANCIO AUMENTO A 5,3 MLD”

Un aumento dei fondi destinati dall’Italia alla cooperazione internazionale, da quattro miliardi e 700 milioni a cinque miliardi e 300 milioni di euro l’anno, e’ previsto da una prima bozza di disegno di bilancio approvata dal governo: lo ha detto oggi la viceministra degli Esteri Emanuela Del Re. Nel corso del suo intervento Del Re ha sottolineato che, con la crisi generata dalla pandemia di Covid-19, il 2021 sara’ “un anno difficile” anche per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, “che sono poi fondamentali per scongiurare e prevenire i conflitti”. Rispetto agli impegni finanziari dell’Italia, in risposta al monito dell’Ocse su “un declino” delle risorse stanziate, la viceministra ha aggiunto che si vuole “almeno mantenere il livello degli Aiuti ufficiali allo sviluppo”.

MAESTRIPIERI (AICS): “L’OCSE PROMUOVE L’ITALIA”

Potenziare l’approccio “multi-stakeholder” e, allo stesso tempo, una gestione “result based”, cioe’ che metta sempre piu’ al centro i risultati: impegni evidenziati oggi da Luca Maestripieri, direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). Secondo Maestripieri, lo studio ‘Peer Review’ di Ocse “da’ un giudizio positivo sulla legge di riforma della cooperazione” approvata nel 2014 e in particolare sull’istituzione di Aics, “un’agenzia specializzata, autonoma e focalizzata sul miglioramento dell’efficacia degli interventi”. Il direttore ha passato in rassegna tre linee strategiche che segneranno il lavoro nei prossimi anni. In primo piano un rinnovato impegno per “un result based management”, anche con lo sviluppo di moduli specifici per accrescere l’efficacia dei progetti, e il potenziamento di un approccio multi-stakeholder, “che coinvolga con l’Agenzia, universita’, organizzazioni della societa’ civile, imprese, realta’ territoriali e nazionali”. Maestripieri ha sottolineato: “La nostra sfida e’ non disperdere queste energie, perche’ il modello italiano non ha pari nel mondo ed e’ stato apprezzato dall’Ocse”.

Tra i percorsi possibili, secondo il direttore, “un forum permanente di sviluppo” che “superi incontri settoriali e saltuari” e “realizzi una performance partecipativa al servizio dei cittadini”. Parte di questa visione, “Cooperation Lab” dove mettere insieme organizzazioni della societa’ civile, universita’, amministrazioni e imprese, “assicurando un rapporto stretto con Aics e con la domanda di cooperazione che proviene dai Paesi partner”.

MARRAPODI (FARNESINA): “L’ITALIA PUNTA SULLE ECCELLENZE”

Puntare sulle eccellenze, come la promozione del patrimonio culturale o l’agricoltura, allargando a comparti oggi decisivi, a cominciare dalla risposta sul Covid-19: questa la linea fissata da Giorgio Marrapodi, alla guida in Farnesina della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs). Le priorita’ di intervento, mentre l’Italia si prepara ad assumere la presidenza di turno del G20, sono state indicate a partire dal rapporto ‘Peer Review’ presentato oggi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
“Rispetto alle 11 raccomandazioni contenute nel documento stiamo preparando un piano di risposta” ha anticipato Marrapodi.

“Sappiamo che l’Italia e’ leader internazionale in settori come il patrimonio culturale o l’agricoltura; non dovra’ perdere tempo sul Covid-19 e restare sostenitrice chiave del multilateralismo”. Secondo il direttore, la ‘Peer Review’ riconosce questo apporto della nostra cooperazione, cosi’ come la sua “forte presenza” nei Paesi poveri o l’impegno sul terreno dell'”empowerment” delle donne e del sostegno rispetto alle disabilita’. La ricetta, centrale nella riforma della cooperazione configurata dalla legge 125 del 2014, e’ quella del ruolo del pubblico accanto al privato. “Vogliamo usare al meglio il Consiglio nazionale della cooperazione allo sviluppo, creando un legame forte con il Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile” ha detto Marrapodi. Convinto che un aspetto decisivo sia poi il ruolo di Cassa depositi e prestiti, anche nell’area del sostegno diretto al settore privato. “C’e’ pieno impegno – ha assicurato il direttore – per il ruolo di Cdp e per le risorse”.

FASSINO: “L’ITALIA SOSTIENE  I PAESI FRAGILI E IN CRISI”

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) “rileva la presenza stabile dell’Italia sul campo in Paesi fragili e in situazioni di crisi”: lo ha sottolineato oggi Piero Fassino, presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati. “Sono 58 anni di cooperazione allo sviluppo italiana” ha sottolineato Fassino, intervenendo in videoconferenza. Secondo il presidente della Commissione esteri, deputato del Partito democratico, “l’Italia ha un ruolo guida nelle problematiche globali”.

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