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Manfuso: “Un errore affermare la purezza della primigenia donna su uomo”

"Pensiero Murgia e Finocchiaro a discapito donna stessa"

Pubblicato:30-11-2018 09:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:51
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ROMA – “Ci mancava solo la Murgia affinche’ le nubi generate dal #Metoo si infittissero indebolendo ulteriormente la nostra capacita’ di visione. Attraversiamo un momento complesso in cui la donna, che purtroppo ancora oggi vive una situazione di disparita’ significativa rispetto all’uomo su capitoli di vita fondamentali (per dirne alcuni: l’accesso al mondo del lavoro, la retribuzione, la conciliazione famiglia-lavoro) si ritrova ad essere ostacolata nella rivendicazione dei suoi diritti proprio da coloro che si ergono pubblicamente a paladine del femminismo contemporaneo. La Murgia rovescia il dramma del pregiudizio culturale che vede la donna come puttana e in maniera assiomatica definisce l’uomo- il maschio, per l’esattezza- come portatore di una colpa non espiabile coincidente con il suo genere d’appartenenza. E questo fa il paio con la Angela Finocchiaro che, in uno sketch ospitato da ‘La tv delle ragazze’ descrive ai bambini gli uomini- inclusi i loro papa’ come delle ‘m.’ per il solo fatto di essere, appunto, maschi”. Cosi’ Sara Manfuso, Presidente Associazione IoCosi’. “Considerando che il ruolo degli intellettuali (Murgia e’ la scrittrice che ci spiega chi e’ il ‘fascista’) e che l’esercizio della satira implicano una presa di distanza dalla realta’ per meglio metterne in luce le criticita’, come dovrebbe trasformare le future generazioni il messaggio veicolato da quella follia che e’ il ‘politicamente corretto’? Murgia, Finocchiaro e innumerevoli altre donne che animano il dibattito pubblico, seppur con competenze e stili molto diversi, incarnano non a caso gli schemi del pensiero dominante che lavora all’affermazione del modello di una inalterata e ingiustificata purezza primigenia della donna sull’uomo a discapito, in verita’, della donna stessa. Tutto questo va combattuto, abbandonando quel moralismo che semplifica la vita attraverso le riduttive categorie del ‘bene’ e del ‘male’, per cogliere le luci e le ombre che abitano sia l’uomo che la donna. In una analisi lucida a cui tutti siamo chiamati per un reale avanzamento culturale del nostro Paese”, conclude Manfuso.


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