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L’Istat conferma: “A settembre disoccupazione cala a 11,8%, minimo dal 2013”. Renzi: “Jobs act ha creato lavoro”

ROMA - La stima dei disoccupati a settembre diminuisce

Pubblicato:30-10-2015 10:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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lavoroROMA – La stima dei disoccupati a settembre diminuisce dell’1,1% (-35 mila). Il tasso di disoccupazione, pari all’11,8%, cala di 0,1 punti percentuali, proseguendo il calo di luglio (-0,5 punti) e agosto (-0,1 punti). Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce dell’8,1% (-264 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 1,0 punti. Si tratta del minimo dal gennaio del 2013. Lo rileva l’Istat.

Giù anche il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioe’ la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) e’ pari al 40,5%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Dopo la crescita registrata negli ultimi tre mesi (+0,7%, pari a +166 mila occupati tra giugno e agosto), a settembre 2015 la stima degli occupati diminuisce dello 0,2% (-36 mila). Il calo riguarda sia i dipendenti (-26 mila) sia gli indipendenti (-10 mila). Il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,5%. Su base annua l’occupazione cresce dello 0,9% (+192 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,6 punti. Lo rileva l’Istat.


RENZI: JOBS ACT HA CREATO LAVORO, L’ITALIA RIPARTE  – “Ancora dati Istat positivi. Gli occupati a settembre 2015 sono 192mila in piu’ rispetto a settembre 2014 e +378mila dall’inizio del nostro governo, cioe’ rispetto a febbraio 2014. A settembre il tasso di disoccupazione scende all’11,8%, in particolare per le donne, mentre la disoccupazione giovanile cala al 40,5% e aumentano i contratti stabili”. Lo sottolinea Matteo Renzi, che su Facebook scrive: “Molto da fare, ancora. Ma non dimentichiamo che eravamo sopra al 13% di disoccupazione a livello generale e oltre il 46% per i giovani. Sono percentuali e numeri, certo, ma sono anche persone, vite, famiglie, destini. Il Jobs act ha restituito credibilita’ a livello internazionale, ma soprattutto ha creato opportunita’ e posti di lavoro stabili. È la volta buona, l’Italia riparte”.

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