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Myanmar, oltre 500 vittime nelle proteste: spari anche a un funerale

Ma il fronte della protesta popolare contro il golpe si allarga sempre di più.

Pubblicato:30-03-2021 10:41
Ultimo aggiornamento:30-03-2021 10:41
Autore:

suor Ann Nu Thawng Myanmar
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Di Brando Ricci

ROMA – In Myanmar sono oltre 500 le persone uccise dalle forze di sicurezza a partire dal colpo di stato militare di febbraio che ha rovesciato il governo eletto guidato dalla Lega nazionale per la democrazia (Nld): a renderlo noto è stata la ong Assistance Association for Political Prisoners (Aapp), che ogni giorno pubblica un bollettino delle proteste. Il bilancio redatto dall’Aapp stima inoltre in 2.574 le persone arrestate fino a oggi dalla giunta militare.

Stando a quanto afferma la ong, nella giornata di ieri i militari avrebbero fatto fuoco anche sui partecipanti a un funerale delle vittime degli scontri dei giorni precedenti nella citta’ di Taunggyi, capoluogo dello Stato orientale di Shan.


Si allarga sempre di più intanto il fronte della protesta popolare contro il golpe. Secondo quanto riferisce il portale d’informazione online Myanmar Now, sono ormai centinaia i lavoratori delle fabbriche di proprietà del ministero della Difesa che costruiscono i veicoli militari che si sono aggiunti alla mobilitazione. Gli scioperi degli operatori di questo comparto sono cominciati a inizio mese ma sono stati inizialmente sospesi dopo l’intervento diretto del vicecapo delle Industrie della difesa, il generale Ko Ko Lwin. Negli ultimi giorni i lavoratori sono però tornati a incrociare le braccia e a manifestare.

Ieri anche la Russia è intervenuta sulla situazione birmana. Il portavoce della presidenza Dmitry Peskov ha affermato che i “costruttivi” rapporti con il governo militare birmano non impediscono a Mosca di essere “molto allarmata” dal crescente numero di decessi tra i manifestanti. Sabato il vice ministro della Difesa russo, Aleksandr Fomin, ha presenziato alla parata organizzata in occasione della giornata dedicata alle Forze armate. Una giornata, questa, segnata dal peggiore bilancio da quando sono iniziate le proteste: oltre 90 i manifestanti uccisi.

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