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Comitato Media e Minori: “No all’apertura in ritardo dei termosifoni nelle scuole”

Per Jacopo Marzetti, "se il Covid non sarà sconfitto, molti istituti potrebbero rimanere con le finestre aperte durante le lezioni"

Pubblicato:29-08-2022 15:36
Ultimo aggiornamento:29-08-2022 15:36

termosifone
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ROMA – “Oggi parliamo della questione del gas e dell’intervento che il Governo dovrà fare nelle prossime ore. Ritengo sia necessario che venga fatto un regolamento ‘ad hoc’ per le scuole. A mio avviso non si può sostenere il fatto che i ragazzi debbano subire il ritardo nell’apertura dei termosifoni e non abbiano i riscaldamenti accesi negli istituti durante una stagione che, in alcune parti d’Italia, sarà davvero rigida”. Lo spiega alla Dire l’avvocato Jacopo Marzetti, presidente del Comitato ‘Media e minori’.

NELLE SCUOLE MANCANO SISTEMI DI AERAZIONE MODERNI

“Tra l’altro- tiene a sottolineare- nelle scuole non sono stati realizzati gli interventi tanto richiesti sui sistemi di aerazione e numerosi istituti potrebbero essere costretti a rimanere con le finestre aperte nella denegata ipotesi in cui il virus non fosse definitivamente sconfitto. È quindi impensabile ritardare l’apertura dei termosifoni nelle scuole, allo stesso tempo non avendo le scuole stesse i sistemi di aerazione che avevamo chiesto e prospettato”. “Oggi- dichiara inoltre Marzetti- il virus è fortunatamente depotenziato e meno diffuso e questo rende possibile un rientro in classe in presenza. Ma è proprio per questi motivi, non perchè siano stati fatti interventi strutturali, volti a garantire la continuità scolastica”.

LA DAD COME SOLUZIONE ALTERNATIVA

Infine un commento sulla didattica a distanza e sul ‘no’ al ministero dell’Istruzione all’attivazione della Dad per quegli studenti che risulteranno positivi al Covid. “Quando è stato necessario ricorrere alla didattica a distanza sono stato favorevole, ma ho sempre detto che bisognava ricominciare il prima possibile la vita scolastica in presenza, anche utilizzando spazi all’esterno e all’aperto in strutture pubbliche, progetti che solo oggi stanno vedendo la luce in alcune parti d’Italia e in alcune zone di Roma Capitale. È inoltre evidente che non sono stati fatti quegli interventi strutturali necessari per garantire la massima continuità scolastica“, conclude.


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