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Cile, l’ambasciatore Ayala: “L’Italia sta capendo l’importanza dell’America Latina” VD

ROMA  - Il Cile e' uno dei piu' grandi e importanti Paesi del continente latino-americano, per questo l'agenzia

Pubblicato:28-10-2016 13:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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ROMA  – Il Cile e’ uno dei piu’ grandi e importanti Paesi del continente latino-americano, per questo l’agenzia DIRE ha voluto incontrare l’ambasciatore in Italia Fernando Ayala e conoscere il suo punto di vista su diverse questioni di grande attualita’. A partire dalla sua visione dell’Italia, e la sua personale ricetta per superare la crisi economica, “un problema che colpisce tutta l’Europa, e non solo”, come osserva subito. “Dal 2008 la recessione ha colpito tanti Paesi, a partire dagli Stati Uniti. Cio’ che conta e’ la stabilita’ politica, una lezione che in Cile abbiamo imparato”. Questa consente agli investitori “di avere fiducia, e gli investimenti creano anche posti di lavoro”.

L’Italia, a differenza di altri Paesi in Europa come la Germania, ha visto avvicendarsi troppi primi ministri dal dopoguerra ad oggi e questo secondo il rappresentante diplomatico cileno non e’ un elemento favorevole. Da evitare anche il debito pubblico elevato, “perche’ rende deboli rispetto agli altri partner”.



I rapporti tra Roma e Santiago sono buoni, soprattutto da quando il governo Renzi ha deciso di rilanciare i rapporti con questo Paese: “ho visto la presidente della Camera Boldrini, il ministro della Difesa Pinotti, l’ex ministro degli Esteri Mogherini, poi il ministro per lo Sviluppo economico Calenda, il Premier stesso, il viceministro degli Esteri Mario Giro. Tutte queste autorita’ sono state anche altrove in America Latina. E questo perche’- spiega Fernando Ayala- quasi tutti questi Stati hanno dei sistemi democratici stabili, in cui l’economia cresce”.Si tratta dunque “di un buon posto per le aziende e gli investitori. Inoltre esiste lo Stato di diritto, in cui la legge e’ uguale per tutti”, sottolinea Ayala.




Per quanto riguarda la comunita’ italiana in Cile, “e’ completamente integrata. Non e’ tanto numerosa come quella che c’e’ ad esempio in Brasile o Argentina- continua- ma e’ una presenza importante. Basti pensare che il primo Presidente della Repubblica cilena, nel 1920, aveva un cognome italiano: Arturo Alessandri”.



Papa Francesco, il primo pontefice latinoamericano: cosa rappresenta per i cileni? “Una grande gioia. E’ una fortuna anche che sia argentino, un Paese con cui condividiamo 4mila chilometri di frontiera e siamo quindi molto vicini” risponde l’ambasciatore.


Infine, una curiosita’ su uno dei protagonisti della politica italiana: Beppe Grillo. Un personaggio come lui in Cile potrebbe esistere? “Ho grande rispetto per tutti i politici italiani- dice l’ambasciatore Ayala- Grillo mi sembra una persona importante per la societa’, seguito anche da un premio Nobel come Dario Fo. Il suo movimento politico e’ cresciuto e rappresenta la seconda forza del Paese. Qui lo definite populismo. In Cile il populismo e’ abbastanza lontano, ma non si puo’ prevedere quando potrebbe comparire quel candidato che fa risvegliare certi sentimenti”. Ma per sconfiggere un eventuale rinascita dei populisti, “serve certamente la buona politica”.



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