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“Sostenibilità e indipendenza” grazie all’energia nucleare: il governo a confronto con Ugl chimici

L'incontro nella Sala Nassirya del Senato. Entro il 2026 circa il 50% dell'elettricità prodotta globalmente proverrà da fonti a basse emissioni di carbonio: molti Paesi guardano al nucleare per le proprie strategie energetiche

Pubblicato:28-03-2024 20:06
Ultimo aggiornamento:28-03-2024 20:09

ugl chimici nucleare
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ROMA – Dalle prospettive per l’economia e la politica energetica alle ricadute sul mondo del lavoro e sull’occupazione, dalla gestione delle scorie e degli scarti radioattivi fino alle possibili modalità di avvio di un dibattito che coinvolga e informi l’opinione pubblica. Il tutto con un occhio, è d’obbligo, alla sostenibilità e alla transizione ecologica. È stato un confronto sul nucleare a tutto tondo quello organizzato oggi pomeriggio dall’Ugl Chimici nella sala Caduti di Nassirya del Senato, intitolato ‘Il nucleare in Italia nella transizione energetica: sostenibilità e indipendenza’, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del Governo, delle istituzioni nazionali ed europee, del mondo dell’Università e della ricerca e dei player del settore. Oltre ovviamente a esponenti generali e di categoria dell’Ugl, che si è candidata oggi, per bocca del suo segretario generale Francesco Paolo Capone, a essere ‘il sindacato del sì al nucleare’.

I DATI E LE PREVISIONI

Il report ‘Electricity 2024’ dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) offre una prospettiva sulle dinamiche del mercato elettrico globale, prevedendo un notevole cambiamento verso fonti energetiche a basse emissioni di CO2 entro il 2025. Si prevede un aumento della domanda di elettricità nei prossimi anni, con un tasso di crescita medio annuo del 3,4% fino al 2026. Questo aumento sarà soddisfatto sempre più da energie rinnovabili e nucleare, anche se il carbone manterrà una presenza significativa in alcune regioni in via di sviluppo.

Entro il 2025 ci si aspetta che la generazione nucleare globale superi il record precedente stabilito nel 2021. Nonostante alcuni Paesi stiano progressivamente abbandonando o ritirando impianti nucleari, la generazione nucleare dovrebbe crescere di circa il 3% all’anno in media fino al 2026. Questo aumento sarà guidato dal completamento dei lavori di manutenzione in Francia, dalla ripresa della produzione nucleare in Giappone e dall’avvio delle operazioni commerciali di nuovi reattori in vari mercati, tra cui Cina, India, Corea, Emirati Arabi Uniti e altri.


Il rapporto indica che entro il 2026 circa il 50% dell’elettricità prodotta globalmente proverrà da fonti a basse emissioni di carbonio, un notevole aumento rispetto al 40% registrato nel 2023. Le rinnovabili sono sulla buona strada per superare il carbone e generare un terzo della produzione totale di energia elettrica entro l’inizio del 2025.

Molti paesi stanno riconoscendo l’energia nucleare come parte essenziale delle loro strategie energetiche per garantire la sicurezza energetica e ridurre le emissioni di gas serra. Alla conferenza sul cambiamento climatico COP28, più di 20 Stati hanno firmato una dichiarazione per triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050. Tuttavia, affrontare le sfide legate alla costruzione e al finanziamento nel settore nucleare rimane un obiettivo importante.

In Italia il tema del nucleare è tornato all’attenzione. Il Governo ha avviato iniziative come la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile del Mase e un’indagine conoscitiva parlamentare sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica. L’obiettivo è valutare l’inclusione del nucleare nel mix energetico nazionale per affrontare la crisi energetica e ridurre la dipendenza dalle importazioni. Fra le questioni importanti da affrontare ci sono il costo degli impianti nucleari, i tempi di realizzazione, gli iter autorizzativi, spiegare la sicurezza e la gestione dei rifiuti radioattivi. L’opinione pubblica, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni, è chiamata a partecipare al dibattito informato su questa importante questione energetica.

GAVA (MASE): ‘NUCLEARE FONTE PULITA CHE DÀ SICUREZZA AL PAESE’

Per Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il nucleare di ultima generazione è ‘una tecnologia importante che va studiata. Il Governo vuole inserire nel paniere del mix energetico anche il nucleare. Arriviamo da una fase critica dove ci siamo trovati dipendenti quasi esclusivamente da una fonte e da un fornitore. È fondamentale, dunque, avviare una fase nuova e il nucleare rappresenta una fonte pulita che è in grado di dare sicurezza al Paese sotto il profilo dell’approvvigionamento energetico e ambientale. Il Governo, pertanto, ha investito fondi e aperto tavoli con stakeholder, professionisti e imprese per accompagnare questa fase di transizione. Abbiamo la necessità di fare cultura e credere nella nostra industria e nelle potenzialità del nostro Paese’.

“Non dobbiamo fermarci o avere paura per un referendum che è stato fatto per un tipo di tecnologia che non ha nulla a che vedere con quella attuale”, ha aggiunto. Per Gava “ci saranno ovviamente dei tempi, ma se non partiamo oggi rischiamo di avere altri Stati che nel frattempo investono, vanno avanti e noi saremo sempre in rincorsa andando ad acquistare, come oggi, energia elettrica prodotta col nucleare”.


SQUERI (FI): ‘INDISPENSABILE PER DECARBONIZZARE IL PAESE’

Luca Squeri, deputato, segretario della X Commissione Attività produttive e responsabile del dipartimento Energia di Forza Italia, ha sottolineato che ‘il dibattito sulla transizione energetica è oggi particolarmente intenso. È fondamentale, in tale contesto, dare dignità ad altre fonti energetiche. Se vogliamo davvero decarbonizzare il Paese, e dobbiamo farlo entro il 2050, il nucleare è indispensabile’.


PROCACCINI (FDI): ‘INVESTIRE SUBITO, NO ALLA SINDROME NIMBY’

Secondo Nicola Procaccini, eurodeputato e responsabile del dipartimento Ambiente ed Energia di Fratelli d’Italia, ‘quando si parla di energia nucleare credo sia essenziale concentrarsi su costi e tempi. È fondamentale, dunque, investire sulle tecnologie del futuro e, al contempo, lavorare sull’opinione pubblica garantendo trasparenza e contrastando la cosiddetta ‘sindrome nimby”.

CAPONE-ULGIATI (UGL): ‘CON NUCLEARE VANTAGGI SIGNIFICATIVI E FUTURO FERTILE’

Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, ha evidenziato che il sindacato ‘vuole portare avanti una visione che metta al centro l’energia e le infrastrutture. La transizione verso nuove fonti energetiche è una delle sfide che siamo chiamati a realizzare. Si tratta di un processo che deve essere accompagnato da investimenti adeguati. Il nucleare offre vantaggi significativi in termini di produzione energetica continua e basse emissioni di gas serra, inoltre, può contribuire a ridurre la nostra dipendenza dalle fonti fossili, garantendo al contempo un approvvigionamento energetico stabile e affidabile’.


Per Luigi Ulgiati, vicesegretario generale dell’Ugl, ‘l’Ufl Chimici vuole contribuire al dibattito creando l’occasione per un confronto che dia l’opportunità di informare e formare l’opinione pubblica. Il futuro dell’energia nucleare in Italia è un terreno fertile, in cui sfide e opportunità si intrecciano. Con impegno sinergico e visione lungimirante, l’Italia può svolgere un ruolo significativo nella trasformazione del settore energetico verso soluzioni più sostenibili, accessibili a tutti e affidabili’.


ARTIZZU (SOGIN): ‘È LA FONTE PIÙ PULITA DI TUTTE E QUELLA CHE CAUSA MENO VITTIME’

Secondo Gian Luca Artizzu, amministratore delegato del Gruppo Sogin Spa, ‘il nucleare è la fonte energetica più pulita di tutte e quella che causa meno vittime. Quando si parla di una centrale nucleare occorre tenere presente che non esiste alcun incidente al mondo avente ad oggetto i rifiuti nucleari. La terza generazione del nucleare e la gestione di tale tecnologia sono sicurissime. L’informazione e la formazione dei cittadini sono aspetti centrali su cui investire’.

RICOTTI (POLIMI): ‘SUPPORTARE AZIENDE PER AGGANCIARE TRENO INNOVAZIONE’

Marco Ricotti, del Politecnico di Milano e presidente Cirten, ha osservato che ‘occorre dare un importante supporto alle aziende per agganciare il treno dell’innovazione che sta partendo in Europa. È prioritario, dunque, investire nella formazione dei giovani. In tale quadro le nostre competenze e i nostri lavoratori posso dare un contributo fondamentale’.

ZOLLINO (AZIONE): ‘A PAESE SERVE ENERGIA PER CRESCERE E GENERARE LAVORO’

Giuseppe Zollino, professore all’Università di Padova e responsabile Energia e Ambiente di Azione, ha precisato che ‘se dobbiamo predisporre le regole sulla gestione dell’energia nucleare, occorre avere una visione lungimirante e a lungo termine affrontando le opposizioni di chi è visceralmente contrario. Lo sviluppo tecnologico oggi va avanti. Occorre, pertanto, considerare che il nostro Paese ha bisogno di energia per crescere e generare occupazione’.


FIORIN (UGL CHIMICI): ‘CON NUCLEARE ITALIA PUÒ ARRIVARE A COMPLETA AUTONOMIA’

Eliseo Fiorin, segretario generale Ugl Chimici-Tessili-Energia, ha aggiunto che ‘le sfide contemporanee ci portano ad affrontare il tema dell’energia nucleare con rinnovato interesse. Il ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica può essere particolarmente significativo. Storicamente il costo dell’energia rappresenta un aspetto cruciale per la competitività delle imprese e il potere d’acquisto delle famiglie. L’energia nucleare potrebbe portare notevoli benefici consentendo al nostro Paese di raggiungere una completa autonomia’.

RIZZOTTI (NEWCLEO): ‘INVESTIRE IN INNOVAZIONE PER REALIZZARE ECONOMIA CIRCOLARE’

Elisabeth Rizzotti, Coo, Managing Director Italy e co-founder di Newcleo, ha sottolineato che ‘tra le sfide del nucleare c’è sicuramente la gestione del materiale emesso dalle centrali. Ci sono tecnologie che consentono di riutilizzare tali materiali numerose volte nella vita di un reattore. Investendo nell’innovazione è possibile realizzare un’economia circolare. Abbiamo bisogno di un mix energetico e in questo senso il nucleare può ottimizzare le energie rinnovabili’.

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