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Abodi: “Mi auguro che Acerbi sia in pace con la sua coscienza”

Il Ministro dello Sport: "In altre sentenze non c'è stato bisogno di prove certe per la condanna". Gravina: "Credo ad Acerbi, lo abbraccerò"

Pubblicato:28-03-2024 12:59
Ultimo aggiornamento:29-03-2024 17:37

andrea abodi
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ROMA – “Mi auguro che Acerbi sia in pace con la sua coscienza“. Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi va oltre la sentenza tecnica della Giustizia sportiva, e mette il suo punto sul caso degli insulti razzisti a Juan Jesus non puniti per insufficienza di prove. “Sul tema del razzismo non voglio aggiungere nulla – dice Abodi a margine della firma del protocollo d’intesa tra Sport e Salute e la Conferenza delle Regioni e Province Autonome, per lo sviluppo del sistema nazionale per il Censimento degli impianti sportivi – non vorrei soltanto rincorrere la cronaca ma vorrei anticiparla. E dire che siamo contro il razzismo lo ritengo a questo punto non scontato, ma non mi soddisfa. Mi auguro che chi ha giudicato abbia avuto tutte le informazioni utili per farlo e mi auguro che Acerbi sia in pace con la sua coscienza”.

Il ministro è intervenuto anche sulla decisione del club azzurro di togliere dalle maglie il patch contro il razzismo. “Comprendo l’amarezza, partendo dal rispetto nei confronti di Juan Jesus, però ritengo che bisogna fare uno sforzo per rimanere tutti insieme a contrastare un fenomeno che non si può contrastare disarticolati e che anche in una situazione come questa ha bisogno di compattezza”.

Alla domanda se la sentenza sul caso fosse chiara, Abodi ha aggiunto: “Esprimere un parere da parte mia è sempre inappropriato sul tema tecnico. Io ho espresso due pareri di principio e poi ognuno legge una sentenza per come vuole leggerla o per gli strumenti culturali che ha. D’altro canto una sentenza è il frutto delle valutazioni di ciò che è stato riportato. E in altre sentenze il dispositivo tecnico non ha avuto bisogno di prove certe per giungere a una condanna. Non è un caso che io abbia detto mi auguro che le informazioni e la documentazione messa a disposizione di chi ha giudicato sia stata effettivamente esaustiva. Ma il dato principale rimane quello della responsabilità individuale”, ha concluso Abodi.


GRAVINA: “CREDO AD ACERBI, LO ABBRACCERO'”

Diverso il commento del Presidente della Figc Gravina: “C’è una decisione del giudice che tutti devono accettare, compreso chi non si sente soddisfatto. Esistono principi che devono essere rispettati altrimenti corriamo il rischio di far saltare tutto il sistema. Io accetto il verdetto e sul piano umano non mi esimerò dall’abbracciare Acerbi quando lo vedrò. Noi abbiamo appreso di una verifica del giudice sportivo, voi sapete che era convocato in Nazionale e in via precauzionale per evitare forme di distrazione lo abbiamo lasciato a casa. Per policy interna ha dato le sue motivazioni e noi crediamo alle parole di Acerbi, chi indossa la maglia azzurra si esprime con certi valori. Sappiamo che è un bravo ragazzo e quello che ha dato”

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