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Bianchi a Trani: “Scopriamo orgoglio di essere noi stessi”

Il ministro dell'Istruzione all'inaugurazione dell'anno scolastico in Puglia

Pubblicato:27-10-2021 14:00
Ultimo aggiornamento:27-10-2021 14:00

bianchi a trani
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TRANI – “Nel momento in cui ci sono mancati, ci siamo resi conto di quanto sono importanti tutti i luoghi della comunità, del vivere insieme e del piacere di condividere sfide”. Ora “stiamo scoprendo il nostro mondo, stiamo scoprendo la scuola, una scuola che, certo, ha moltissimi problemi ma resta ancora una delle scuole migliori, quando ci confrontiamo in giro per il mondo, perché ha dato attenzione a ragazzi e ragazze come persone che crescono e che devono scoprire il loro mondo”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico a Trani.

Temi del discorso lo stupore, la scoperta e la sfida: ‘Stupor mundi. Le meravigliose sfide della Scuola di Puglia’, infatti, è il titolo della cerimonia pensata per esaltare le bellezze del territorio a partire dai castelli fatti edificare da Federico II di Svevia (lui, sovrano del Regno di Sicilia, veniva appellato dai coevi come ‘figlio di Puglia’ ma anche, appunto, ‘stupor mundi’, ovvero ‘meraviglia del mondo’). “Stiamo scoprendo che-continua Bianchi- se andiamo nei territori, ci sono scuole bellissime più di quante ne possiamo immaginare, metafora di questo nostro paese” di cui va ritrovato, afferma il ministro, “l’orgoglio”, perché “siamo in grado di fare cose che dovrebbero farci stupire. Questa apertura sia dedicata a questo, all’orgoglio di essere noi stessi” e di affrontare “sfide grandi”.

Prima delle sfide, prosegue Bianchi, “ricostruire il paese sul principio di uguaglianza e giustizia” dando “le stesse opportunità a tutti i bambini e le bambine, a cominciare dagli asili nido”. Ricostruzione, peraltro, è un’altra parola ricorrente nel discorso: come nel secondo dopoguerra “i nostri babbi lavoravano per costruire un benessere che non avevano mai visto” e “un paese che in fondo non c’era mai stato”, così “noi oggi abbiamo il dovere di dimostrare ai nostri figli e alle nostre figlie che siamo in grado di sognare un paese che non abbiamo ancora avuto, un paese uguale in tutto il paese, un paese di cui essere orgogliosi, un paese che condivide i problemi, un paese che riparte dal Mezzogiorno” per “ritrovare se stesso”.


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