ROMA – “I dati Invalsi certificano il peggioramento della situazione negli ultimi due anni, ma già da prima la situazione in Italia era diseguale, con grandi differenze tra Nord e Sud. L’isolamento ha peggiorato problemi strutturali del Paese. Non diamo la colpa solo a questi ultimi due anni, che hanno messo a nudo problemi che già c’erano. Se non si investe nella scuola e nella formazione – non solo dei ragazzi – il Paese non può recuperare”. Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto questa mattina a TgCom24. “La primaria ha tenuto anche perché sulla primaria abbiamo agito con riforme più attente negli ultimi anni- ha spiegato Bianchi sempre in riferimento ai dati Invalsi- I problemi emergono man mano che andiamo avanti con i gradi di istruzione. Anche l’inglese ha tenuto di più rispetto a italiano e matematica perché lì abbiamo agito. È tempo quindi di fare un intervento. Dobbiamo cambiare non solo il modo di reclutamento ma anche il sistema di formazione degli insegnanti”, ha concluso il ministro.
“Oggi il personale scolastico si è vaccinato all’85,5% su base nazionale, con grandi differenze regionali. La Sicilia ha un numero molto più basso, ad esempio. Forse c’è un problema di rilevazione: sono stati fatti i vaccini senza registrare la professione dei vaccinati. Noi continuiamo a fare appello a tutti per vaccinarci, il vero strumento per essere al sicuro. Ma non dimentichiamo che partiamo da una percentuale alta, con regioni come Friuli e Campania che hanno già raggiunto il 100%”. Bianchi ha spiegato che il generale Figliuolo “sta agendo in maniera mirata per raggiungere quel livello dell’85-90% anche nelle province che sono rimaste indietro. Poi faremo il punto della situazione con gli altri ministri”.
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