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ROMA – “Gli oculisti visitano i loro pazienti a 20 centimetri di distanza e sappiamo, come è stato anche riportato anche dalla prestigiosa rivista scientifica ‘The Lancet’, che il Covid-19 può essere presente nel film lacrimale. Quindi è impensabile per noi continuare a lavorare senza i presidi di sicurezza, di cui devono necessariamente essere dotati tutti gli ambulatori specialistici territoriali”. Così il presidente dell’Associazione Italiana dei Medici Oculisti, Luca Menabuoni, intervenendo all’advisory board di Senior Italia FederAnziani, che ha promosso la tavola rotonda virtuale ‘Il problema delle cronicità al tempo del Covid-19‘, nella quale medici e pazienti hanno presentato le proprie criticità al viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.
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“È necessario uniformare pubblico e privato sulle linee guida da adottare per le visite e per gli interventi di routine, come quello della cataratta- ha proseguito Menabuoni- Secondo alcuni oftalmologi sarebbe obbligatorio fare i tamponi per accedere ai nostri ambulatori, ma questo a nostro avviso è un’utopia ed è irrealizzabile, servirebbe solo a bloccare ancora a lungo l’attività oculistica nel nostro Paese”.
Secondo il presidente di AIMO Luca Menabuoni, quindi, per sbloccare la situazione sono necessari “investimenti per il personale, ma anche per creare adeguati ambulatori con opportuni spazi”. L’organizzazione della ripresa delle attività specialistiche territoriali dovrebbe allora rientrare “tra gli oggetti di valutazione dell’operato dei direttori di unità operative, direttori sanitari e direttori generali”.
Nel corso della tavola rotonda organizzata da FederAnziani, il viceministro Sileri ha intanto annunciato l’apertura di un tavolo che coinvolga i soggetti interessati a questo tema in una discussione sulla nuova fase. “Ringrazio davvero il viceministro sia per la attenzione che ci ha rivolto sia per tutto il lavoro svolto durante questa pandemia- ha commentato infine Menabuoni- È stato il primo a ‘metterci la faccia’ senza mai tirarsi indietro, anche davanti alle critiche”.
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