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Belluno ultima nella classifica del clima, ma felice: “Ci invidierete pioggia e freddo”

Tanta umidità e giornate da brividi, ma con i cambiamenti climatici queste caratteristiche diventeranno ricchezza: "Quello che oggi può sembrare un elemento negativo, sarà invece fondamentale"

Pubblicato:27-03-2024 16:19
Ultimo aggiornamento:27-03-2024 16:19

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VENEZIA – Ultimi, ma ‘felici’. Belluno si è ritrovata in fondo alla classifica della nuova edizione dell’indice del clima del Sole 24 Ore. Ultima, ancora una volta, nell’indice di soleggiamento (appena 6,7 ore di sole in al giorno, contro una media nazionale di 7,8) e per giornate fredde (23,6 in media ogni anno con temperatura massima percepita minore di tre gradi); penultima per l’umidità relativa elevata, che prende in considerazione i giorni troppo secchi d’estate (meno del 30%) e quelli troppo umidi d’inverno (più del 70%), in tutto 255 nel capoluogo veneto. Elevato è anche il numero di giornate piovose, 118 all’anno con almeno due millimetri di precipitazioni cumulate, più frequenti solo a Lecco dove la media del decennio tocca i 122 giorni. Ma non c’è affatto di che disperarsi, dicono proprio da Belluno: “Quello che oggi può sembrare un elemento negativo, sarà invece fondamentale per la rivoluzione climatica a cui stiamo assistendo. Pioggia, freddo e minor soleggiamento, con il climate change, saranno la chiave del successo della montagna tra qualche anno, anche in ottica anti-spopolamento”, fa notare il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin.

“LE PIANURE SARANNO INABITABILI, LA MONTAGNA NO”

“Ho aspettato prima di commentare la graduatoria, nella convinzione che queste classifiche, pur partendo da dati certi e parametri misurabili, difficilmente riescono a inquadrare le realtà effettive dei territori che cercano di dipingere. Ho sentito commenti negativi e arrabbiati da parte di tanti bellunesi. Poi riflettendoci ho capito che in realtà questa classifica è estremamente positiva, se guardata con lungimiranza”, afferma Padrin.


Perché va letta alla luce del cambiamento climatico in atto “e che tra qualche decennio (per i più pessimisti, tra qualche anno) renderà inabitabili diverse aree, in primis la pianura. Non lo diciamo noi, lo scenario è indicato dagli esperti di clima. La montagna invece ha una chance in più: pioggia e freddo renderanno molto più vivibili le terre alte. Senza contare che in un’emergenza siccità come quella vista lo scorso anno, la pioggia della montagna è ricchezza e insieme anche elemento di pulizia dell’aria, e quindi rende il clima del Bellunese di qualità e salubre. La questione è che le classifiche questi aspetti non li dicono”, rimarca Padrin.

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