ROMA – “Nessuno mi ha chiesto di dimettermi. Nessuno”. Ripetere il concetto aiuta: Daniela Santanchè resiste. Non ha alcuna intenzione di lasciare il ministero Turismo. E smentisce che la presidente del Consiglio le abbia chiesto di farlo: “Giorgia? Ma ci siamo sentite, è serenissima!”.
Il rinvio a giudizio non è un problema, “perché non è mica una sentenza di terzo grado” risponde a chi chiede se farà un passo indietro. Invece no: il passo è sempre in avanti. La chiusura dell’indagine in cui la ministra è accusata di truffa ai danni dello Stato non è evidentemente il capolinea. “Giorgia lo sa bene che è tutto un accanimento contro di me – queste le parole riferite a Repubblica da chi ha partecipato a uno degli incontri di governo – Le accuse non stanno in piedi”.
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