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Lutri, candidato allo Strega: “Nelle mie poesie la storia di Alan Kurdi e la guerra in Ucraina”

La terza opera del poeta e avvocato giuslavorista si intitola 'Il cielo non è muto'

Pubblicato:27-03-2023 16:56
Ultimo aggiornamento:27-03-2023 17:00
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lutri andrea
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ROMA – ‘Il cielo non è muto’ è il titolo della terza raccolta di poesie di Andrea Lutri, poeta ma anche avvocato giuslavorista, quest’anno fra i candidati al premio Strega per la sezione Poesia.

“Il titolo della raccolta sta a indicare che il cielo non è uno spettatore silente, ma ci costringe a confrontarci con quello che accade e a volte ci presenta il conto. Questo conto è fatto di ricordi, spesso anche dolorosi, di testimonianze e a volte anche di poesie” ha raccontato l’avvocato e poeta in un’intervista alla Dire.

Per le sue poesie, Lutri prende spunto non solo dal suo vissuto, da nostalgia, sofferenza e amore ma anche da fatti di cronaca, come nel caso della poesia ispirata ad Alan Kurdi, il bambino siriano trovato morto sulla spiaggia mentre con la famiglia cercava di raggiungere l’Europa. La sua storia, ha spiegato l’autore “ha ispirato il libro, perché il suo è un fatto molto toccante che mi è arrivato in maniera molto diretta”.


Nelle raccolta, impreziosita anche dalle opere di ritrattisti, Lutri si interroga anche sulla tragedia della guerra in Ucraina, con la poesia ‘Il missile intelligente’: ‘La guerra è una cosa triste, si sa come comincia non si sa come finisce’, è un verso della poesia. “Viviamo in un momento storico particolare. Veniamo dalla pandemia e non abbiamo fatto in tempo a digerirla che ci ritroviamo lo scenario della guerra. La poesia si interroga sul missile ‘intelligente’, su queste armi belliche che sembrano non toccare la popolazione civile ma che invece hanno effetti devastanti né più né meno”, ha detto Andrea Lutri.
Le riflessioni di Lutri sulla guerra proseguono nella poesia ‘La guerra del soldato’: ‘La guerra che verrà non la ricorderemo. Sarà unica, definitiva, sarà ora e per sempre’, sono i primi versi, perché, ha commentato l’autore, “con gli strumenti che ci sono oggi rischiamo di distruggere la civiltà”.
Ma come si sposa la sensibilità da poeta con quella dell’avvocato? “La vita quotidiana è fatta anche di storie che si conoscono in situazioni lavorative- è la risposta di Andrea Lutri- Storie che viviamo e che ci vengono raccontate. Il lavoro fa parte della vita e spesso anche nelle aule di Tribunale si discutono questioni che suscitano emozioni e che poi si traducono in versi”, ha concluso.

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