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VIDEO | Fontane e marmi decorati, a Roma riemerge la Porticus Minucia

Le antiche strutture sono riemerse durante i lavori per la realizzazione dell'hotel a cinque stelle in via delle Botteghe oscure

Pubblicato:27-02-2024 17:21
Ultimo aggiornamento:27-02-2024 17:21

Porticus minucia
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ROMA – In via delle Botteghe oscure, al piano interrato di un albergo di lusso, riaffiora il limite orientale del Porticus Minucia, il grandioso quadriportico costruito in epoca repubblicana che abbracciava l’area del Campo Marzio e dove veniva distribuito gratuitamente il grano alla plebe. Le antiche strutture sono riemerse durante i lavori per la realizzazione dell’hotel a cinque stelle della linea Radisson Collection e, grazie a una collaborazione partita subito con la Soprintendenza Speciale di Roma, da aprile verranno rese fruibili non solo dai clienti della struttura, ma da tutto il pubblico.

La presenza del quadriportico è noto già dalla Forma urbis, ma oggi grazie a questo ritrovamento gli archeologi possono avere la collocazione esatta del limite orientale e anche la sua altezza e la decorazione marmorea che impreziosiva il muro. Così, oggi è possibile ricostruire l’aspetto della Porticus Minucia in modo estremamente attendibile, “come mai accaduto prima d’ora”: il luogo dove avvenivano le Frumentationes conteneva un tempio – i cui resti sono visibili proprio da via delle Botteghe oscure, accanto all’hotel – circondato da un grande giardino pieno di fontane. A raccontarlo nel dettaglio è anche un video che propone la ricostruzione tridimensionale della Porticus e che accompagna la visita allo scavo finanziato da Finint investments.

L’ARCHEOLOGA: SCOPERTA MOTIVO DI ORGOGLIO

Lo scavo che ha portato al ritrovamento della Porticus Minucia risale tra il maggio e il luglio del 2020, anche se la presenza dei resti archeologici era già nota non solo grazie alla Forma urbis, ma anche da alcuni scavi effettuati negli anni Trenta. “Ma la documentazione era imprecisa, mentre questa scoperta è per noi motivo di orgoglio perché, per la prima volta, vediamo i muri della Porticus Minucia in elevato e le decorazioni marmoree che li impreziosivano: possenti blocchi di tufo uniti da grappe e rivestiti, almeno nella parte inferiore con lastre di marmo. Un secondo dato importante è la collocazione del limite orientale della Porticus Minucia, noto ma ora posizionato in modo esatto”, ha spiegato oggi l’archeologa Marta Baumgartner.


LA STRUTTURA DEL QUADRIPORTICO

“Roma non finisce più di meravigliarci e di regalare sempre nuovi elementi di conoscenza agli studiosi che potranno poi approfondire questo ritrovamento. Il grande quadriportico, del I secolo dopo Cristo, era un edificio di grandissime dimensioni con al centro una sorta di piazza, fontane e anche un tempio che si conosce perché è tracciato sulla Forma urbis Romae e quindi è stato studiato e conosciamo anche dei tratti al di sotto di Crypta Balbi, che è una delle sedi del Museo nazionale romano. È affascinante e importante perché abbiamo trovato due grandi blocchi di peperino con le tracce delle grappe in ferro e, soprattutto, la decorazione marmorea che in genere dei monumenti antichi non si trova, perché nel corso dei secoli, nel Medioevo e nel Rinascimento, gli elementi decorativi più preziosi, come i marmi, venivano riutilizzati per le decorazioni negli edifici successivi”, ha aggiunto la Soprintendente speciale, Daniela Porro.

“Per un operatore economico normalmente il ritrovamento di un reperto archeologico può essere prima di tutto un problema, perché allunga i tempi dell’investimento, è inutile negarlo- ha detto infine Mauro Sbroggiò, ad di Finint Investments- Ma devo dire che qui abbiamo avuto modo di collaborare con una Soprintendenza rapida, sensibile e attenta e abbiamo trasformato un potenziale problema di investimento in una grande opportunità perché è una cosa che ha valorizzato un immobile importante. Questa è la cililegina sulla torta, qualcosa di straordinario che richiama l’origine storica del luogo in cui ci troviamo e valorizzerà ancora di più il nostro investimento. Il tutto grazie a una magnifica collaborazione tra un investitore privato e una Soprintendenza sensibile e attenta. Non solo i clienti dell’albergo avranno accesso a questi luoghi, ma potranno avere accesso anche i turisti in visita a Roma”.

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