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Chiesa, Corrado (Comunicazione Cei): “Creatività per nuovi scenari”

Rispetto alle sfide sul piano della comunicazione, Corrado sottolinea che con l'avvento di internet e dei social "gli schemi classici non hanno resistito"

Pubblicato:26-09-2019 15:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:45
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ROMA – “I nuovi scenari, segnati da internet, i social e l’accorciarsi dei tempi tra utenza ed emittenza, sono difficili da decifrare; bisogna però affrontarli senza farsi paralizzare dalla paura, con creatività”: così all’agenzia ‘Dire’ Vincenzo Corrado, da oggi alla guida dell’Ufficio nazionale della Cei per le Comunicazioni sociali.

L’intervista comincia dall’assegnazione dell’incarico a un laico, definita da più parti come una scelta senza precedenti. “In realtà non si tratta di una novità” sottolinea Corrado, 43 anni, già direttore dell’agenzia di stampa ‘Sir’ e dal maggio scorso numero due dell’Ufficio Cei. “La Chiesa italiana sta seguendo il percorso tracciato dal Papa per il dicastero vaticano per la Comunicazione; sono competenze diverse, è chiaro, ma la strada è definita e il cammino è cominciato”.

Rispetto alle sfide sul piano della comunicazione, Corrado sottolinea che con l’avvento di internet e dei social “gli schemi classici non hanno resistito”. La sua tesi è che in questi anni “si sono accorciati i tempi tra utenza ed emittenza” e c’è adesso “un ambiente unico nel quale tutto è comunicazione”.


Consapevolezza, questa, che il nuovo direttore dell’Ufficio Cei sottolinea di aver maturato grazie al rapporto con i suoi predecessori, colleghi e altre figure importanti sul piano della formazione professionale: “Cito monsignor Francesco Ceriotti, con la sua grande capacità progettuale; monsignor Claudio Giuliodori, cui devo la passione per lo studio della comunicazione; monsignor Domenico Pompili, con il quale ho condiviso pensieri e riflessioni; don Ivan Maffeis, cui mi lega un’amicizia pluridecennale e una condivisione alta e altra, non incasellabile in schemi precostituiti”.

Un pensiero poi per alcuni “maestri” di giornalismo: “Don Giuseppe Cacciami, Giovanni Fallani, Paolo Bustaffa e Domenico Delle Foglie, tutti legati al ‘Sir’ e animati con i colleghi dell’agenzia dal desiderio di voler essere sempre voce attenta e credibile”.

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