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Camorra, sequestrati 20 milioni di euro al commercialista del clan Mallardo

La Guardia di Finanza ha effettuato sequestri di oltre 100 tra fabbricati, terreni, quote societarie, autovetture e rapporti finanziari tra la Campania e il Lazio

Pubblicato:26-07-2021 09:31
Ultimo aggiornamento:26-07-2021 12:50
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guardia di finanza
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NAPOLI – Dalle prime ore dell’alba, i finanzieri del Comando provinciale di Napoli, all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, stanno eseguendo, tra le regioni Campania e Lazio, sequestri per oltre 20 milioni di euro nei confronti di Alfredo Aprovitola commercialista del clan Mallardo. È quanto si legge in una nota delle fiamme gialle dove si specifica: tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Latina, sono stati posti sotto sequestro oltre 100 tra fabbricati, terreni, quote societarie, autovetture, nonché numerosi rapporti finanziari.

Originariamente, spiega la nota della Gdf, le indagini della Procura di Napoli avevano evidenziato come le risorse accumulate nel tempo sarebbero state favorite dal rapporto della famiglia Aprovitola con il clan Mallardo. “Al riguardo, Domenico Aprovitola, padre di Alfredo, indicato da numerosi collaboratori come il ‘tesoriere’, veniva considerato un esponente storico del clan Mallardo, riconducendo la sua affiliazione all’epoca della fondazione dell’organizzazione stessa. Il figlio Alfredo, classe 1969, laureato in Economia e Commercio, occupandosi della gestione delle varie attività imprenditoriali riconducibili al clan, avrebbe assunto l’incarico di commercialista delle varie attività imprenditoriali soprattutto nei settori immobiliare ed edilizio”.


Le evidenze investigative emerse nel corso degli anni, prosegue la nota delle fiamme gialle, avrebbero fornito elementi determinanti circa la partecipazione di Alfredo Aprovitola al sodalizio criminale egemone nella zona di Giugliano in Campania; a queste si sono aggiunte le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, con indicazioni chiare e circostanziate della possibile gestione dei capitali illeciti del clan da parte dello stesso. Aprovitola avrebbe anche svolto un ruolo attivo nelle attività estorsive poste in essere da soggetti affiliati all’organizzazione criminale.


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